Menopausa: il cerotto che salva il desiderio delle donne

Un cerotto contro la menopausa potrebbe cambiare la vita delle donne dal punto di vista sessuale. Sul Jama Internal Medicine è stato pubblicato uno studio che potrebbe stravolgere le cure tradizionali: questo cerotto a base di estrogeni sembra più efficace delle cure classiche poiché una volta che la donna è andata in menopausa questo continuerebbe a produrre lo stesso estrogeno che il corpo genera nel periodo fertile. Alla fine, a beneficiarne, è l’attività sessuale che come ben sappiamo cala drasticamente durante la menopausa.

Che cos’è la menopausa

La menopausa è quel periodo in cui per le donne cessano le mestruazioni, le ovaie non producono più i follicoli ovarici e gli estrogeni. Tutto ciò causa dei cambiamenti molto importanti nella donna che coinvolgono la sfera sessuale, psicologica e fisica.

A cosa serve il cerotto

Il cerotto ha delle funzioni benefiche per la donna, essendo a base di estradiolo questo riuscirebbe a fornire al corpo la giusta quantità di estrogeni e una maggior lubrificazione che significa meno dolori durante i rapporti sessuali. A sostenerlo è stata Rossella Nappi, dell’Ambulatorio di endocrinologia ginecologica e della menopausa presso l’Irccs Fondazione San Matteo dell’Università di Pavia durante un’intervista al Corriere della Sera. Inoltre, bisogna sottolineare come il cerotto avrebbe la capacità di determinare un maggior buonumore nella coppia. Le differenze esistono anche con gli estrogeni per via orale che andrebbero a stimolare il fegato mentre con il cerotto “i dosaggi transdermici trasmettono estradiolo direttamente alla circolazione sistemica attraverso la pelle, per bypassare il metabolismo epatico e il primo passaggio mantenendo così un rapporto estradiolo-estrogenico simile a quello naturalmente presente nelle donne in premenopausa”.

Si sottolineano anche i benefici per la salute: l’utilizzo del cerotto non andrebbe ad alterare la proteina C reattiva cosa che invece fanno gli estrogeni per via orale, migliorano i profili lipidici e diminuiscono il rischio di trombosi.