Mangiarsi le unghie, la cosiddetta onicofagia, è un problema che riguarda milioni di persone. Un gesto istintivo, spesso nervoso, inconscio e difficile da togliere per quanto uno si sforzi a farlo con smalti all’aglio, unghie finte e vari escamotage. Non è soltanto un problema estetico ma riguarda anche la salute. Tutti quelli che si mangiano le unghie pensano alla mancata ricrescita col tempo ma un punto importante è dato dalla salute delle stesse e le possibili infezioni che possono derivarne.

Mangiarsi le unghie cosa comporta?

Oltre all’antiestetico problema legato alla ricrescita, è bene sapere che fino a quando il letto ungueale rimane intatto le unghie cresceranno ancora ma sono le pellicine che vanno a formarsi intorno all’unghia a poter determinare alcune infezioni.

Mangiarsi le unghie, insomma, può provocare infezioni alla pelle come il patereccio o la paronchia e l’onicomicosi ma anche alla bocca e respiratorie per via dei germi che involontariamente ingeriamo. Non di rado si forma il giradito, ossia la pelle intorno all’unghia si infetta e toccandola fa male. Se non curata questa infezione può portare all’unghia incarnita mentre nel resto del corpo alcune infezioni o virus legati al mangiarsi le unghie sono l’herpes, mal di stomaco, lesioni gengivali e carie.

Il mangiarsi le unghie è un problema legato allo stress, nervosismo che non è semplice da “curare”. Secondo gli esperti sarebbe collegato al disturbo del controllo degli impulsi che a sua volta è collegato ad altri disturbi nervosi come la dermatofagia, ossia il desiderio di toccarsi la pelle intorno alle unghie o la dermatillomania, toccarsi di continuo la pelle del viso o la tricomania, tocccarsi sempre i capelli.

A volte non basta lo smalto amaro e neppure curare le unghie con smalti e manicure. Una possibile soluzione potrebbe essere dedicarsi ad attività sportive, hobbies e quant’altro per svagare la mente e non pensare al fattore stressante che induce a portare continuamente le mani in bocca.