Luci spente nei comuni, questa è la protesta nazionale sul caro bollette (energia). L’iniziativa è stata lanciata dall’Anci (associazione comuni italiani) e ad essa hanno risposto molti sindaci da Nord a Sud. Secondo l’associazione esattamente 3 mila su 7.904. Gli enti locali denunciano di avere sempre più difficoltà a pagare le bollette in quanto il loro costo è diventato non sostenibile.
Luce spente nei comuni
Antonio Decaro, presidente dell’Anci, nei giorni scorsi ha comunicato che le risposte fornite dal governo Draghi alle richieste dei comuni non sono sufficienti.
Nella giornata di ieri 10 febbraio, da Nord a Sud, si sono susseguite le proteste dei sindaci, da quello di Reggio Emilia, Luca Vecchi a quello di Napoli, Gaetano Manfredi. Il primo in un’intervista a Radio 1 ha spiegato che da una parte gli enti locali intercettano risorse ingenti del Pnrr utili per gli investimenti ma dall’altra, però, si ritrovano a spendere di più per la spesa corrente. Questo problema, ha spiegato, andrebbe subito affrontato e risolto.
Anche altri sindaci dell’Emilia Romagna si sono uniti a Vecchi come Zattini (sindaco Forlì), de Pascale (Ravenna) e Bassi (Massa Lombarda). Costoro hanno anche inviato una lettera ai parlamentari chiedendo di intervenire immediatamente sul caro bollette. In essa hanno spiegato che se non si istituisce un Fondo per compensare i maggiori oneri sostenuti dagli enti locali per l’energia più alta, allora il rischio è quello di interrompere i servizi pubblici. Intanto il sindaco di Imola, Marco Panieri, denuncia di aver ricevuto segnalazioni di famiglie ed imprese che hanno avuto bollette con enormi rincari.
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