Non c’è pace per Amazon, anzi sarebbe meglio dire per i lavoratori del colosso dell’e-commerce. Qualche giorno fa era giunta la notizia che Amazon ha intenzione di licenziare 10 mila persone negli Stati Uniti, ma anche in Italia non si escludono licenziamenti o stop alle assunzioni. La necessità di investire sui robot e risparmiare sulla forza lavoro umana, sta spingendo il colosso rivedere la sua politica del lavoro e fare degli aggiustamenti che potrebbero avere conseguenze anche da noi. Non è un caso che negli Stati Uniti è arrivato Sparrow, il robot tuttofare che è in grado di gestire migliaia di ordini.

Ma davvero anche in Italia si prevedono licenziamenti? E sopratutto cosa c’entrano le consegne? Vediamolo.

Rischio di licenziamenti con Amazon anche in Italia dopo i 10mila previsti negli Stati Uniti

All’Ansa, è stata Mariangela Marseglia, vicepresidente e country manager del colosso americano in Italia e Spagna, a creare qualche dubbio in merito, sottolineando che dopo molte assunzioni Amazon sta avviando un processo di verifica che potrebbe prevedere degli aggiustamenti nel 2023. Al momento, per quanto riguarda l’Italia, fonti Amazon fanno sapere che:

“Non ci sono dettagli da condividere per quanto riguarda l’Italia.Nell’ambito del processo di revisione annuale del nostro piano operativo, esaminiamo sempre ognuna delle nostre attività e quali modifiche riteniamo necessario apportare”

Alcuni team, insomma, necessitano di riorganizzazione e questa riorganizzazione potrebbe interessare anche il nostro paese dove sono impiegate 17mila persone. Come scrive Il Corriere, dal 2010 in avanti, il colosso ha investito molto in Italia per 12,6 miliardi di euro. Nel 2020 Amazon creò il piano per l’Italia, con un progetto di 1.600 assunzioni a tempo indeterminato per vari profili, tra cui magazzinieri e addetti alla comunicazione e marketing.

Per adesso non ci sono notizie in merito, ma i licenziamenti che si stanno verificando negli Usa stanno lasciando spazio alla preoccupazione.

Attualmente, un po ‘ tutto il settore delle big tech sta vivendo un vero e proprio incubo. Basti pensare che Meta e Twitter hanno annunciato, rispettivamente, 11 mila e 3700 licenziamenti. Un trend che riguarda anche Shopify, Salesforce e Stripe.

E annuncia quattro hub di “micromobilità” in Italia che cambiano il modo di fare consegne

Intanto, però, Amazon ha annunciato anche il lancio di quattro hub di “micromobilità” in Italia, nelle città di Milano, Napoli, Genova e Bologna. Lo scopo è velocizzare le consegne e rendendole più sostenibili. In questo modo, sarà possibile allentare la congestione del traffico e ridurre l’inquinamento. Si tratta di depositi di piccole dimensioni ubicati in posizioni centrali, centri di smistamento che si trovano nelle grandi città e in cui le consegne avvengono con cargo bike e cargo scooter elettrici a tre ruote.

In questo modo, le consegne diventeranno più sostenibili e permetteranno di togliere dal traffico i classici van.
Come ha sottolineato Gabriele Sigismondi, country director di Amazon Logistics Italia, gli hub di micromobilità permettono di aumentare l’efficienza delle strutture esistenti soprattutto in quelle zone ad alta densità. Gli hub di micromobilità sono già presenti in 20 città europee, ma lo scopo di Amazon è aumentare il numero arrivando a 40 nel 2025.