Il rapporto Ecosistema urbano 2021 di Legambiente, realizzato in collaborazione con Il Sole 24 Ore e Ambiente Italia, ha eletto le città più green d’Italia in base ai dati del 2020, il primo anno della pandemia nel nostro Paese. Per stilare la graduatoria finale, l’associazione ambientalista italiana ha analizzato 18 indicatori in cinque diversi settori: ambiente, aria, acqua, mobilità e rifiuti. Sotto esame tutte e 105 le città capoluogo di provincia.

Città più green d’Italia nel 2021: i risultati del report Ecosistema urbano 2021

Ecco la classifica delle 10 città più green d’Italia secondo l’ultimo report Ecosistema urbano 2021 di Legambiente:

Trento 84,71% (posizione invariata)
Reggio Emilia: 77,89% (+3 posizioni)
Mantova: 75,14% (-1 posizione)
Cosenza: 74,21% (+4 posizioni)
Pordenone: 73,30% (-2 posizioni)
Bolzano: 71,70% (-2 posizioni)
Parma: 68,53% (posizione invariata)
Belluno: 68,31% (-2 posizioni)
Treviso: 67,73% (+2 posizioni)
Ferrara: 66,77% (+12 posizioni).

Al contrario, ecco la classifica delle ultime 10 città green d’Italia secondo l’ultimo rapporto dell’associazione ambientalista italiana:

-96 Siracusa: 36,73% (+3 posizioni)
-97 Ragusa: 36,27% (+3 posizioni)
-98 Massa: 36,21% (-6 posizioni)
-99 Isernia: 35,77% (-1 posizione)
-100 Latina: 35,04% (-4 posizioni)
-101 Messina: 34,49% (-4 posizioni)
-102 Alessandria: 33,99% (-9 posizioni)
-103 Brindisi: 30,03% (-22 posizioni)
-104:Catania: 29,38% (-3 posizioni)
-105 Palermo: 26,60% (-2 posizioni).

Dalla classifica di Legambiente si evince ancora una volta la conferma delle città medio-piccole del Nord Italia come le più green del Paese, con la sola eccezione di Cosenza, che rispetto allo scorso anno guadagna ben 4 posizioni issandosi fino al quarto posto, davanti a città come Pordenone e Bolzano, che invece perdono ciascuna due posizioni. In top 10 arriva anche Ferrara, che compie un balzo di 12 posti nella classifica di quest’anno delle città più green d’Italia. Inoltre, Ferrara si conferma come il comune italiano dove la raccolta differenziata funziona meglio: 87,6% è la media della quota di rifiuti separati, più alta di cinque punti percentuali rispetto all’anno precedente.

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