Quali sono le città più care al mondo in cui vivere? Gli ultimi due anni segnati dalla pandemia hanno spinto molte persone a rivedere i piani della propria esistenza. C’è chi ad esempio ha comprato una nuova casa, trasferendosi dal bilocale in centro in un’abitazione più grande in una zona più decentrata, e chi invece ha cambiato lavoro preferendo puntare magari più su se stesso e sulle sue qualità piuttosto che fare affidamento a terze persone. Ma c’è anche chi sogna di andare a vivere all’estero, cambiando dunque completamente vita rispetto al passato.

Purtroppo però queste stesse persone devono fare i conti in molti casi con prezzi nettamente superiori se confrontati con quelli in Italia.

Mercer, società di gestione immobiliare statunitense, ha condotto uno studio sul costo della vita nelle principali città al mondo. Ecco i risultati dell’indagine (non spaventatevi per i prezzi, fuori dall’Italia sono tra virgolette la normalità.)

Classifica città più care al mondo secondo il nuovo studio condotto da Mercer

Di seguito la classifica redatta da Mercer al termine dell’indagine con cui ha confrontato i prezzi di trasporti, alloggi, vestiti e cibo.

Ashgabat – Turkmenistan
Hong Kong – Cina
Beirut – Libano
Tokyo – Giappone
Zurigo – Svizzera
Shanghai – Cina
Singapore – Singapore
Ginevra – Svizzera
Pechino – Cina
Berna – Svizzera.

Ashgabat è la città più costosa dove vivere

In cima alla classifica delle città più care c’è una città semi-sconosciuta, almeno per chi frequenta poco quelle parti del globo. Parliamo di Ashgabat, la capitale del Turkmenistan, dove i prezzi sono schizzati alle stelle a causa dell’inflazione. Sul podio finisce anche Beirut, la capitale del Libano, da anni alle prese con una difficile crisi economica acuita nell’ultimo periodo dalla pandemia.

Al quinto posto la prima delle tre città della Svizzera: Zurigo. La nazione elvetica non ha i problemi né di Ashgabat né di Beirut, anzi.

Allora perché è così cara? Tutto è direttamente proporzionale ai salari percepiti dalle aziende di alto livello che operano nella città elvetica, nettamente superiori rispetto a quelli percepiti, ad esempio, dalla maggior parte dei lavoratori italiani.

Lo stesso “problema” affligge anche altre due città svizzere come Ginevra e Berna, nonché Shanghai, Pechino e Singapore.