Attualmente sono 11 le varianti di coronavirus presenti in Italia che preoccupano non poco. Se ormai la variante Delta è diffusa in Italia almeno al 30% ma rischia di diventare predominante ad agosto, ci sono anche altre varianti che non devono essere sottovalutate.

Le varianti covid presenti in Italia

Cinque in particolare sono ormai molto diffuse e l’ultima arrivata, la Epsilon, è una di quelle che desta maggiore preoccupazione. Secondo un articolo pubblicato su Science, infatti, farebbe parte delle cosiddette Variants of concern.

A preoccupare, in particolare, sono le tre mutazioni che la renderebbero resistente agli anticorpi. Oltre alla variante Epsilon, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito anche la Beta, Gamma e Delta tra le Voc. Ad ottobre 2020 fu identificata la variante inglese o Alfa, che in poco tempo soppiantò la versione precedente del virus trasmettendosi almeno il 50% in più rispetto alla precedente. Ad oggi, in Italia la variante inglese è ancora quella più diffusa ma nelle ultime settimane è scesa al 44,3% lasciando spazio alla variante Delta.

Preoccupa la variante Beta

Sotto osservazione c’è anche la variante Beta, portatrice della mutazione E484K, che fu identificata in Sudafrica e si diffonde maggiormente. In Italia non si osserva più da 4 settimane. C’è poi la variante Gamma, identificata ad inizio 2021 in Giappone e poi in Brasile. In Italia nelle ultime settimane è scesa al 7,3%.

Nell’occhio del ciclone c’è sicuramente la variante indiana o Delta, che si è rapidamente diffusa nel mondo diventando predominante in Gran Bretagna a causa della sua maggiore diffusione. In Italia dovrebbe attestarsi al 30% ma secondo gli esperti ad agosto sarà già dominante. Già diffuse anche alcune sottovarianti della Delta, la B.1.617.2.1 e la B.1.617.2.3, che appartengono alla famiglia Kappa.

Attenzione anche per la variante Epsilon, nata in California e ancora poco diffusa in Europa. Sulla proteina Spike ci sono tre mutazioni che la rendono resistente agli anticorpi.


Ancora poco nota la variante Eta in arrivo dalla Nigeria, che al momento rappresenta l’1,5% dei casi in Italia. Focus sulla variante Lambda, in arrivo dal Perù e già diffusa in molti paesi del Sudamerica e poco presente in Italia, così come la variante Corradino, unico caso italiano a Napoli.

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