“Chi fa uscire queste notizie di ‘sospetta infezione da coronavirus‘ a Bari, a Parma e via dicendo? I medici? I direttori sanitari? Chi? Non serve a niente. State zitti e comunicate solo le notizie certe in questo momento in cui la gente è spaventata”. Così scrive su Facebook il famoso virologo italiano Roberto Burioni, che è intervenuto a proposito del virus cinese che dalla città di Wuhan, considerato il focolaio dell’infezione, sta spaventando tutto il mondo, oltre ad aver già fatto 41 vittime e ad aver fatto isolare oltre cinquanta milioni di persone.

“Capisco la paura, ma in Italia questo coronavirus, grazie al cielo, non è ancora arrivato. Quindi, non c’è motivo di evitare ristoranti cinesi, quartieri cinesi e i cinesi stessi. L’unica cosa che devono fare i cittadini italiani (e io sono stato il primo a dirlo, suscitando qualche critica che ora appare grottesca), è semplice: non andare in Cina. Punto e basta”: sottolinea il virologo sul suo sito MedicalFacts. E una notizia certa è quella che comunica lui stesso citando The Lancet (una delle riviste scientifiche più prestigiose). “Una pessima notizia”, così la definisce, che irrompe sull’epidemia di questo nuovo coronavirus. Allora: l‘infezione, scrive una delle riviste scientifiche più prestigiose, può essere diffusa da persone che non hanno alcun sintomo e non hanno febbre. Segno di un virus che colpisce “a volto coperto”, che si conosce molto poco ma che di sicuro ha una velocità diffusione che forse le organizzazioni sanitarie hanno finora sottostimato.

Lo studio pubblicato da The Lancet ha ricostruito la storia della trasmissione del virus 2019 n-CoV all’interno di un piccolo gruppo di sei individui (cinque dei quali della stessa famiglia) e indica come i tempi di incubazione possano variare da individuo a individuo, evidenziando il caso del bambino di dieci anni portatore del virus pur non mostrando alcun sintomo.

L’articolo rileva inoltre che rari casi casi di trasmissione asintomatica erano stati segnalati anche nella Sars, l’infezione da coronavirus emersa nel 2002-2003 e che nel caso del virus 2019 n-CoV potrebbero essere “una possibile fonte di trasmissione dell’epidemia”. Per questo, rilevano gli autori della ricerca, “sarebbero necessarie ulteriori ricerche sui casi asintomatici” ed “è cruciale isolare i pazienti, tracciare e mettere in quarantena i contatti prima possibile”.

Burioni continua parlando poi del Coronavirus e degli aggiornamenti che arrivano dalla Cina: “I numeri che arrivano dalla Cina non li riporto neanche: sappiate che non hanno niente a che vedere con la realtà. Il World Health Organization (WHO), con una decisione che a me sa molto di politica e poco di scienza, ha deciso dopo due giorni di discussioni che non c’è un’emergenza internazionale. Voglio vedere cosa dirà oggi a seguito della comunicazione che nuovi casi si stanno verificando ovunque, Francia compresa”.