La variante Delta rischia di frenare le vacanze degli italiani, soprattutto chi vuole andare all’estero. I contagi sono in aumento ovunque e il rallentamento della campagna vaccinale non gioca a favore.

La variante Delta e il rischio aumento contagi in vacanza

Secondo Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia dell’Università di Padova, l’estate e gli spostamenti degli italiani verso le mete di vacanza potrebbero coincidere con una maggiore diffusione del virus, soprattutto durante gli spostamenti in nave, traghetto, aerei, ma anche durante le feste.

Il professore è convinto che “solo a coloro che hanno completato la vaccinazione bisognerebbe consentire di andare all’estero o di entrare nel nostro Paese. Il green pass è sbagliato perché consente gli spostamenti anche solo con il test antigenico. Una follia. Ormai stanno prevalendo le ragioni dell’economia e del turismo, ma bisognava avere il coraggio di consentire di viaggiare solo a chi è vaccinato con la prima e la seconda dose”.

Con queste parole pronunciate durante un’intervista a Il Messaggero, Crisanti sottolinea che in questo modo sarà facile vedere un aumento dei contagi in autunno, già tornati dalle ferie. Anche il test antigenico, secondo il medico veneto, sarebbe inutile; al contrario per chi vuole viaggiare e non è vaccinato bisognerebbe fare il tampone molecolare.

Le strategie delle Regioni al rallentamento della campagna vaccinale a luglio

In tutto ciò un peso predominante lo ha anche il rallentamento della campagna vaccinale a luglio. Si parla di un taglio delle scorte del 5% di Pfizer e Moderna, senza contare che le adesioni da parte degli over 60 che non si sono vaccinati è al minimo. Così ogni regione sta cercando una strategia. In Lazio si è deciso di spostare di una settimana le prime dosi bloccando le prenotazioni per dare spazio ai richiami. Anche la Campania sta praticamente pensando ai richiami e slittano invece le prime dosi.

In Emilia Romagna si sta pensando allo stop alle prenotazioni fino al 15 agosto per la fascia tra i 20 e i 59 anni, stessa modalità della Toscana che pensa di sospendere le prenotazioni per agosto e settembre per una settimana. Una scelta condivisa anche da Umbria e Puglia. Nel primo caso la regione ha sospeso le prime dosi, la Puglia ha invece spostato di una settimana le prime dosi.

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