Torna la celebre classifica sui vini di Wine Spectator, edizione 2019. Il Sassicaia 2015, che nella scorsa edizione dominava la classifica, è stato surclassato dallo Château Léoville Barton St.-Julien 2016. Ma le sorprese non finiscono qui. 

Il miglior vino dell’anno è il Château Léoville Barton St.-Julien 2016

Nelle prime tre posizioni dei migliori vini del 2019 secondo il Wine Spectator troviamo il Château Léoville Barton St.-Julien 2016, al secondo posto il Mayacamas 2015, si tratta di un Cabernet Sauvignon della Napa Valley, e al terzo posto il Chianti Classico 2016 della Fattoria San Giusto a Rentennano.

Il Château Léoville Barton St.-Julien, è un Bordeaux del 2016 che è riuscito ad aggiudicarsi la palma d’oro da parte della celebre rivista sui vini. Alto anche il nome dell’Italia con il Chianti in terza posizione. Al quarto posto il Cabernet Sauvignon Oakville Reserve 2016 di Groth, seguono il Brut Anderson Valley L’Ermitage 2012 di Roederer Estate e il Châteauneuf-du-Pape 2016 di Château de Beaucastel. Alla settima posizione spicca il Chardonnay Carneros Hyde Vineyard 2016 di Ramey seguito all’ottava, nona e decima dallo Château Pichon Baron 2016 di Baron de Pichon Longueville, Puente Alto 2016 di Viña Almaviva e il Bin 798 2017 di Penfols.

Successo dunque per i vini bordeaux, con il Château de Beaucastel Châteauneuf-du-Pape 2016, che si è piazzato al numero 6 della classifica mentre il Château Pichon Baron Pauillac 2016, guadagna l’ottava posizione. Quinta posizione, come abbiamo visto, per un vino franco americano, il Roederer Estate Brut Anderson Valley L’Ermitage 2012.

21 vini italiani in lizza nella top 100

Per quanto riguarda l’Italia sono 21 le etichette presenti nella top 100. Oltre al Chianti presente alla terza posizione, troviamo il Moccagatta Barbaresco Bric Balin 2015 all’undicesima posizione, il Castellare di Castellina Chianti Classico 2017 alla 17esima, il Tenuta Bibbiano Chianti Classico Riserva 2015 alla 19esima, il Tolaini Cabernet Sauvignon Toscana Legit 2013 alla 26esima, il vino Renato Ratti Barolo Marcenasco 2013 alla 27esima posizione, il Petra Toscana Zingari 2017 alla 29esima, il Castello di Gabbiano Chianti Classico 2015 alla 33esima, il Nervi Conterno Gattinara 2015 alla 36esima, il Ca’ del Baio Barbaresco Autinbej 2015 alla 39esima, il G.

D. Vajra Barolo Albe 2015 alla 48esima posizione.

E ancora il Marchesi di Barolo Barbera del Monferrato Maraia 2017 alla 50esima posizione, il Poliziano Vino Nobile di Montepulciano 2016 alla 54esima, il Mirabella Brut Rosé Franciacorta NV alla 68esima, il Marotti Campi Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Luzano 2017 alla 72esima, il Vincenzo Ippolito Cirò White Mare Chiaro 2018 alla 77esima posizione, il Casa Vinicola Triacca Valtellina Superiore Sassella 2016 all’80esima, il Planeta Cerasuolo di Vittoria 2017 all’83esima, il San Martino Aglianico del Vulture Arberesko 2015 all’85esima e infine il  Cantina Terlano Pinot Grigio Alto Adige Tradition 2018 all’87esima e il Benanti Etna 2017 alla 96esima posizione. 

Quanto costano? 

I prezzi sono alti ma non impossibili. Ad esempio il  il Château Pichon Baron Pauillac 2016 ha un prezzo medio di 176 dollari a bottiglia, il Groth della Napa Valley e il Penfolds circa 150 dollari, lo Châteauneuf-du-Pape di Château de Beaucastel 107 dollari, il  Chianti Classico di San Giusto a Rentennano costa 35 dollari mentre il vincitore ha un prezzo di 98 dollari.

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