C’è l’ok da parte del Ministro della pesca in Islanda, oltre 2000 balene, per la precisione 2130, saranno cacciate, catturate e uccise nel giro di 5 anni. Numeri che spaventano non solo gli animalisti, ma un po’ tutto il mondo civile, ma che secondo il suddetto Ministro, tale Kristjan Thor Juliusson, sono perfettamente in linea con le leggi.

Islanda vs balene, la caccia ha inizio

Se la vostra mente sta pensando a qualcosa di romantico ed epico in stile Achab vs Moby Dick, allora siete fuori strada.

In questa lotta dell’uomo contro la balena c’è solo la necessità di fare cassa. Il vil denaro, in poche parole, rende necessario, per le finanze dell’Islanda, la caccia sfrenata alle balene. Il ministro però rassicura tutti, secondo gli studi e i calcoli effettuati dal suo team, tale strage non rappresenterà un rischio per le specie in questione, poiché gli studi scientifici dimostrano che attualmente il numero di balene è in netta crescita rispetto al passato.

A dire il vero però, non tutti condividono questo pensiero. Pare infatti che tra le specie di balene che saranno cacciate nei prossimi anni, ci siano anche alcune a rischio, come le balenottere minori (Balaenoptera acutorostrata) e le balenottere comuni (Balaenoptera physalus), che nessuna nazione caccia ad eccezione dell’Islanda. In una strage del genere, inoltre, ricordiamo che il rischio di incappare in qualche specie fortemente a rischio, è sempre molto altro. Lo scorso anno infatti, per errore, venne abbattuta la balenottera azzurra (Balaenoptera musculus).

Mentre il ministro della pesca insiste sull’importanza della caccia alle balene per l’economica del paese, c’è chi sostiene invece il contrario. Il turismo in Islanda ha fatto registrare negli ultimi due anni un grande aumento, addirittura con introiti superiori proprio a quelli della suddetta caccia. E ora, nel resto del mondo, c’è chi vede di cattivo occhio questa pratica estremamente barbara, e non sono soltanto gli ambientalisti.

Una cattiva pubblicità del genere potrebbe davvero compromettere la crescita turistica di tutto il paese. Quindi, cara Islanda, pensaci bene prima di avviare questo massacro.

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