Questo è quel periodo dell’anno in cui a causa degli sbalzi termici abbondano raffreddori e virus influenzali. Alzi la mano a chi non è capitato. Si inizia da uno starnuto e si finisce direttamente con mal di gola, raffreddore e dolori vari. Spesso, poi, si teme di avere il covid-19 e quindi si corre anche in farmacia a fare un tampone per capire se si è o meno positivi. Rispetto agli ultimi due anni, inoltre, anche la classifica influenza è tornata a colpire.

Gli esperti sono convinti che la stagione influenzale in arrivo sarà molto più aggressiva proprio perché nelle due precedenti stagioni, grazie alla restrizioni covid, non ha avuto modo di diffondersi. E non è un caso che già a novembre i casi di influenza siano nettamente aumentati. Per adesso si parla di sindromi simil influenzali mentre per quella vera e propria i casi inizieranno ad aumentare tra fine novembre e dicembre, per poi avere un boom tra gennaio e febbraio.

Influenza stagionale è già arrivata, i sintomi da non trascurare

Secondo il rapporto InfluNet, nella settimana tra il 24 e il 30 ottobre, si è notato un brusco aumento di casi. Si parla già di 557.000 dal 17 ottobre, di cui solo 285.000 registrati nell’ultima settimana di ottobre. L’impennata di casi è dovuta all’influenza ma anche ad altri tipi di virus tra cui i rhinovirus, virus respiratorio sinciziale, adenovirus e covid-19. Secondo gli esperti, nelle prossime settimane, la situazione dovrebbe peggiorare complice il cambio di temperature. Nelle ultime due settimane, come anticipato, i casi sono fortemente aumentati e gli esperti consigliano di non trascurare i sintomi.

I bambini al di sotto dei cinque anni di età sono i più colpiti, ma anche gli adulti non sono immuni. Tra i sintomi caratteristici a cui bisogna fare attenzione e che possono identificare l’influenza in corso, si segnalano febbre alta improvvisa, dolori muscolari, tosse secca.

Ovviamente i sintomi possono variare da persona a persona ma questi sono i più quotati. In alternativa o in aggiunta, si possono notare mal di testa, brividi, mal di gola, affaticamento, inappetenza e in alcuni casi anche diarrea, vomito e nausea, soprattutto nei bambini piccoli. Negli anziani, inoltre, anche l’influenza stagionale non va affatto sottovalutata perché può provocare conseguenze più grave come polmoniti.

Quanto dura e come ci si contagia

Ma quanto dura l’influenza e come ci si contagia? Un po’ come accade con il covid-19, il contagio avviene tramite le goccioline diffuse dalla persona infetta mentre tossisce, starnutisce o parla. Soprattutto in ambienti chiusi e con poco ricambio di aria. Oppure usando oggetti in comune o toccando superfici infette, dove il virus resiste a lungo. L’incubazione è di almeno 2 giorni e fino a circa 4 giorni; si è già contagiosi il giorno prima della comparsa dei sintomi e fino a qualche giorno dopo.

La durata è di circa 7-10 giorni. Come si nota, ci sono molte similitudini con il covid-19 e soprattutto la variante Omicron 5 che causa più o meno gli stessi sintomi e ha pure la stessa durata. Ecco perché, in caso di sintomi del genere, è sempre bene fare un tampone per escludere prima il coronavirus. Nelle prossime settimane è attesa anche la variante Cerberus, che dovrebbe prendere il posto di Omicron 5. Secondo gli esperti, tra fine novembre e dicembre, la nuova variante covid diventerà dominante rispetto alle altre, anche se al momento non si parla di malattia più grave e anche i sintomi sembrano gli stessi che carezza Omicron 5. Nel frattempo, anche l’influenza si sta facendo largo.