In questo mese di novembre 2019, come del resto ogni anno, i casi di influenza intestinale sono parecchi e, in effetti, si tratta di una delle patologie più comuni in questa stagione. I pericoli più importanti riguardano i bambini e soprattutto i neonati, per cui occorre conoscere a fondo quali sono i sintomi e quando è opportuno chiamare un medico. In realtà, il termine influenza intestinale non è corretto in senso medico, in quanto si tratta di gastroenteriti virali, dovute appunto a una serie di virus, che è possibile contrarre o da un soggetto che lo sta incubando, oppure mediante il contatto con superfici contaminati o consumando cibo infetto, non lavato o lavato con mani sporche.

I virus più comuni sono i seguenti: rotavirus, norovirus, adenovirus di tipo 40 e 41, apovirus e astrovirus.

In questo articolo segnaleremo i sintomi, la durata, quando chiamare il medico e la dieta da seguire per adulti e bambini.

Sintomi influenza intestinale 2019: come accorgersi della gastroenterite virale

Non è difficile accorgersi se è in atto un attacco da parte di un virus influenzale e i sintomi che andiamo ad elencare caratterizzano la patologia sia negli adulti che nei bambini. La sintomatologia principale è la seguente:

  1. diarrea di tipo acquoso,
  2. senso di nausea e possibilità di vomito,
  3. crampi addominali (il cosiddetto “mal di pancia” o mal di stomaco) e
  4. una sensazione generale di malessere e astenia

In alcuni casi, però, l’influenza intestinale può presentare anche altri sintomi quali:

  1. mal di testa, febbre e brividi,
  2. una sudorazione abbondante,
  3. perdita di appetito,
  4. perdita di peso,
  5. perdita (incontinenza) delle feci,
  6. vomito con sangue (condizione molto rara) e
  7. una certa rigidità muscolare e dolori diffusi.

Durata influenza intestinale 2019 e quando chiamare un medico

La quantità di virus che possono provocare un attacco di influenza intestinale è tale che non è possibile identificare una durata precisa: possiamo affermare che, generalmente, l’incubazione dura da 1 a 2 giorni, mentre la durata del malessere può variare da solo una giornata fino a circa 10 giorni.

Soprattutto in quest’ultimo caso, quando i sintomi proseguono a lungo, è opportuno rivolgersi a un medico. In maniera più precisa, ecco quando sarebbe importante, soprattutto per i bambini, chiedere un parere a un medico:

  1. quando persistono per più di due giorni vomito e diarrea,
  2. quando la diarrea denota presenza di sangue,
  3. quando il dolore addominale risulta essere particolarmente deciso,
  4. quando la febbre sale al di sopra dei 38 gradi,
  5. quando si accusano fenomeni di stordimento o addirittura svenimento e
  6. quando compare uno stato di confusione.

Per quanto concerne invece i bambini, occorre immediatamente rivolgersi al pediatra quando:

  1. notiamo una sonnolenza eccessiva,
  2. il bambino dovesse vomitare sangue,
  3. la diarrea presenta importanti tracce di sangue,
  4. notiamo fenomeni di disidratazione, come pianto senza lacrime, secchezza dei tessuti della bocca e della pelle, il pannolino asciutto dopo 8 ore e
  5. il bambino, con un età inferiore a 2 anni, presenta febbre per più di un giorno, o, con età superiore a 2 anni, presenta febbre per più di 3 giorni.

La dieta è la cura migliore per l’influenza intestinale 2019

Il pericolo maggiore quando si contrae un virus di influenza intestinale è quello della disidratazione, per cui la cura più opportuna e la dieta migliore devono affrontare soprattutto questa questione. Qualora si abbiano in casa bambini o neonati, la cosa migliore è tenere sempre a disposizione una scorta di soluzione per la reidratazione, da somministrare al bambino anche dopo le prime scariche di diarrea. Se si è certi di aver contratto una gastroenterite virale, occorre, dal punto di vista dietetico:

  1. non bere e mangiare per alcune ore, in maniera tale da lasciare sgombro lo stomaco,
  2. assumere poi molti liquidi, non solo acqua ma anche soluzioni sportive, fino a che le urine non si presentino normali, cioè leggere e chiare e
  3. riprendere poi pian piano ad assumere cibi, in un primo momento insipidi e di facile digeribilità (crackers, toast, ma anche riso, pollo e come frutta la banana), ma se la nausea dovesse ricomparire, occorre smettere nuovamente di mangiare.

Se invece pensiamo che il bambino abbia contratto l’influenza intestinale, ecco come agire:

  1. quando smette di vomitare, iniziare con la reidratazione mediante piccole quantità di soluzione reidratante, da evitare assolutamente succhi di frutta e latte, che possono favorire la diarrea e
  2. inserire pian piano qualche alimento nella dieta, come pane e riso, patate e banana, da evitare formaggi e latticini.

In generale i cibi che sarebbe opportuno assumere in queste circostanze sono i seguenti, evitando i prodotti contenenti molti zuccheri:

  1. tè e tisane,
  2. riso, pasta in bianco, pane bianco,
  3. brodo e
  4. carne magra o pesce con contorno di patate bollite.

Cibi e sostanze da evitare sono i seguenti:

  1. latte e prodotti derivati,
  2. i dolcificanti e lo zucchero,
  3. caffeina, alcool, nicotina e cioccolato,
  4. cibi fritti e
  5. alimenti molto grassi o conditi.

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