In questo mese di novembre 2019, come del resto ogni anno, i casi di influenza intestinale sono parecchi e, in effetti, si tratta di una delle patologie più comuni in questa stagione. I pericoli più importanti riguardano i bambini e soprattutto i neonati, per cui occorre conoscere a fondo quali sono i sintomi e quando è opportuno chiamare un medico. In realtà, il termine influenza intestinale non è corretto in senso medico, in quanto si tratta di gastroenteriti virali, dovute appunto a una serie di virus, che è possibile contrarre o da un soggetto che lo sta incubando, oppure mediante il contatto con superfici contaminati o consumando cibo infetto, non lavato o lavato con mani sporche.
In questo articolo segnaleremo i sintomi, la durata, quando chiamare il medico e la dieta da seguire per adulti e bambini.
Sintomi influenza intestinale 2019: come accorgersi della gastroenterite virale
Non è difficile accorgersi se è in atto un attacco da parte di un virus influenzale e i sintomi che andiamo ad elencare caratterizzano la patologia sia negli adulti che nei bambini. La sintomatologia principale è la seguente:
- diarrea di tipo acquoso,
- senso di nausea e possibilità di vomito,
- crampi addominali (il cosiddetto “mal di pancia” o mal di stomaco) e
- una sensazione generale di malessere e astenia
In alcuni casi, però, l’influenza intestinale può presentare anche altri sintomi quali:
- mal di testa, febbre e brividi,
- una sudorazione abbondante,
- perdita di appetito,
- perdita di peso,
- perdita (incontinenza) delle feci,
- vomito con sangue (condizione molto rara) e
- una certa rigidità muscolare e dolori diffusi.
Durata influenza intestinale 2019 e quando chiamare un medico
La quantità di virus che possono provocare un attacco di influenza intestinale è tale che non è possibile identificare una durata precisa: possiamo affermare che, generalmente, l’incubazione dura da 1 a 2 giorni, mentre la durata del malessere può variare da solo una giornata fino a circa 10 giorni.
- quando persistono per più di due giorni vomito e diarrea,
- quando la diarrea denota presenza di sangue,
- quando il dolore addominale risulta essere particolarmente deciso,
- quando la febbre sale al di sopra dei 38 gradi,
- quando si accusano fenomeni di stordimento o addirittura svenimento e
- quando compare uno stato di confusione.
Per quanto concerne invece i bambini, occorre immediatamente rivolgersi al pediatra quando:
- notiamo una sonnolenza eccessiva,
- il bambino dovesse vomitare sangue,
- la diarrea presenta importanti tracce di sangue,
- notiamo fenomeni di disidratazione, come pianto senza lacrime, secchezza dei tessuti della bocca e della pelle, il pannolino asciutto dopo 8 ore e
- il bambino, con un età inferiore a 2 anni, presenta febbre per più di un giorno, o, con età superiore a 2 anni, presenta febbre per più di 3 giorni.
La dieta è la cura migliore per l’influenza intestinale 2019
Il pericolo maggiore quando si contrae un virus di influenza intestinale è quello della disidratazione, per cui la cura più opportuna e la dieta migliore devono affrontare soprattutto questa questione. Qualora si abbiano in casa bambini o neonati, la cosa migliore è tenere sempre a disposizione una scorta di soluzione per la reidratazione, da somministrare al bambino anche dopo le prime scariche di diarrea. Se si è certi di aver contratto una gastroenterite virale, occorre, dal punto di vista dietetico:
- non bere e mangiare per alcune ore, in maniera tale da lasciare sgombro lo stomaco,
- assumere poi molti liquidi, non solo acqua ma anche soluzioni sportive, fino a che le urine non si presentino normali, cioè leggere e chiare e
- riprendere poi pian piano ad assumere cibi, in un primo momento insipidi e di facile digeribilità (crackers, toast, ma anche riso, pollo e come frutta la banana), ma se la nausea dovesse ricomparire, occorre smettere nuovamente di mangiare.
Se invece pensiamo che il bambino abbia contratto l’influenza intestinale, ecco come agire:
- quando smette di vomitare, iniziare con la reidratazione mediante piccole quantità di soluzione reidratante, da evitare assolutamente succhi di frutta e latte, che possono favorire la diarrea e
- inserire pian piano qualche alimento nella dieta, come pane e riso, patate e banana, da evitare formaggi e latticini.
In generale i cibi che sarebbe opportuno assumere in queste circostanze sono i seguenti, evitando i prodotti contenenti molti zuccheri:
- tè e tisane,
- riso, pasta in bianco, pane bianco,
- brodo e
- carne magra o pesce con contorno di patate bollite.
Cibi e sostanze da evitare sono i seguenti:
- latte e prodotti derivati,
- i dolcificanti e lo zucchero,
- caffeina, alcool, nicotina e cioccolato,
- cibi fritti e
- alimenti molto grassi o conditi.
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