Il picco dovrebbe arrivare alla metà di dicembre 2019: l’influenza quest’anno sembra giocare d’anticipo rispetto all’anno scorso, quando il momento di massima diffusione del virus si ebbe tra la fine di gennaio e gli inizi di febbraio. L’intensificazione della diffusione virale, stando all’ultimo bollettino InfluNet dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità), studio che analizza i dati riguardanti la circolazione della sindrome influenzale, riguarda soprattutto alcune regioni, come la Lombardia e il Piemonte, l’Abruzzo e la provincia autonoma di Trento.

Si sottolinea però che alcune regioni sono in ritardo nell’invio dei dati, per cui è possibile che diffusione venga sottostimata in altre regioni.

Il bollettino InfluNet sulla diffusione dell’influenza nel mese di dicembre 2019

Ecco i dati riportati dal bollettino InfluNet riguardante i casi segnalati intorno alla circolazione del virus influenzale:

  • da ottobre a oggi i casi segnalati sono stati circa 767.000,
  • nella settimana dal 25 novembre al 1° dicembre i casi sono stati circa 152.000,
  • l’incidenza dell’influenza è calcolata in 2,52 casi su mille assistiti,
  • per quanto riguarda i bambini di età compresa tra i 0 e i 4 anni l’incidenza è doppia, si parla di 5,54 casi su mille assistiti e
  • per quanto concerne gli anziani (over 65 anni) l’incidenza è minore, i dati raccontano di 1,27 casi su mille assistiti.

Secondo il bollettino, il focus maggiore quest’anno è sulle persone anziane: se è vero che solitamente la diffusione del virus avviene mediante i bambini, quest’anno, a causa della scarsa copertura vaccinale, le maggiori preoccupazioni vanno proprio verso chi ha un’età avanzata, anche perché sono considerati i soggetti maggiormente a rischio di complicanze.

Vaccinazione anziani, i dati in Italia e Europa: focus influenza dicembre 2019

Il problema della vaccinazione per gli anziani, che risultano essere sempre più restii a questa forma di copertura, riguarda non solo l’Italia ma molti paesi europei.

Nonostante sia la fascia d’età a cui è maggiormente consigliato il vaccino (infatti, in Italia è gratuito), i dati Eurostat raccontano che soltanto il 44% degli anziani europei opta per la prevenzione. Al primo posto si trova il Regno Unito con circa il 70% di anziani vaccinati, mentre agli ultimi posti, con meno del 10%, troviamo paesi come Estonia e Lettonia.

L’Italia si trova al settimo posto con circa il 52% di anziani vaccinati: secondo il direttore del laboratorio di Virologia Molecolare presso l’Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Pavia, Giovanni Maga, il trend è da ritenersi per l’Italia comunque positivo, con un +5% negli ultimi 5 anni; si sottolinea, però, che si è ancora lontani dai dati del decennio 2002-2011 quando la media è stata di oltre il 60% con punte anche del 68%. La situazione ideale sarebbe quella del 75% di copertura per la fascia over 65 anni, ma sembra un risultato molto lontano, in quanto la crescita annuale è ancora molto ridotta.

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