Difficile non avere almeno un conoscente con influenza nell’ultima settimana. Se si manifestano sintomi come tosse, problemi respiratori e febbre, non sempre si tratta di covid-19 o virus influenzale. In questi giorni non si fa che parlare dell’influenza australiana, che sta colpendo duramente milioni di persone in Italia. I segni per riconoscerla sono ormai ben noti ma dalla Gran Bretagna è arrivato anche l’allarme per la sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus o MERS. Conosciuta anche col nome popolare di “influenza del cammello”.

A diramare l’allerta è stata l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, che ha voluto avvertire la popolazione in base ad alcune segnalazioni di pazienti che presentavano febbre e difficoltà respiratorie. La causa, come scrive The Sun, andrebbe ricercata nel rientro dei tifosi dal Qatar, dove si stanno giocando i mondiali di calcio.

Influenza del cammello o sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus o MERS, l’allerta dalla Gran Bretagna

In questo periodo di epidemie stagionali, non è raro vedere persone con tosse o problemi respiratori. E non è neppure facile capire nell’immediato se si tratta di influenza, covid-19, sindromi parainfluenzali e infezioni da virus respiratorio sinciziale. Tutte sindromi che stanno circolando adesso. Nell’ultimo mese, migliaia di tifosi da tutto il mondo hanno visitato il Qatar in occasione dei Mondiali e qui la patologia chiamata Febbre del Cammello, è molto nota, considerando che in tanti hanno interagito con cammelli, dromedari e persone infette.

Ecco perché dopo l’Agenzia Britannica anche il Ministero della Salute dell’Australia ha già diramato una nota in cui avverte le persone di ritorno dal Medio Oriente, dopo aver assistiti alla Coppa del Mondo FIFA 2022, della presenza della sindrome respiratoria mediorientale (MERS). Si tratta di una malattia grave ma rara, che si diffonde attraverso il contatto con cammelli o portatori del virus oppure mangiando carne di cammello cruda o latte di cammello pastorizzato.

I casi, però, sono abbastanza rari. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dal 2012 ad oggi sono stati identificati 2.600 casi di MERS, di cui 935 fatali. Quindi la pericolosità è molto più alta di quella del covid-19. Nel 2022 sono stati identificati sei casi proprio in Qatar, ecco perché le autorità hanno diramato l’avviso ai tifosi di ritorno dai Mondiali.

I sintomi da monitorare

Tra i sintomi tipici che possono aiutare a capire se ci si trova davanti alla malattia, si segnalano febbre, tosse, difficoltà respiratorie e diarrea. A volte compaiono anche delle complicanze come sindrome da distress respiratorio acuto(ARDS), viremia, insufficienza renale acuta e insufficienza multiorgano. Gli avvisi diffusi dalle autorità sanitarie inglesi, quindi, restano un avvertimento proprio per scongiurare scenari peggiori. Visto che nelle ultime settimane stanno circolando molti virus e non è è semplice sapere se ci si trova davanti all’influenza o alla sindrome respiratoria mediorientale (MERS). Soprattutto nelle prime fasi, quando i sintomi sono ancora generici e comuni.