L’inflazione scende di poco ma i prezzi dei prodotti alimentari no. Si può riassumere così la situazione legata ai prezzi in ascesa e lo fotografa anche l’Istat , secondo cui a febbraio l’inflazione è stata del 9,2% su base annua e dello 0,3% su base mensile. Insomma, si nota un rallentamento ma quello che non cambia sono i prezzi dei cibi, che di fatto preoccupano non poco.
La corsa dei prezzi è in aumento, anche per il carrello della spesa. Si registrano aumenti per i beni di uso più comune come alimentari, cura della casa e delle persone.

Inflazione frena di poco ma è emergenza prezzi sempre più alti

Secondo Eurostat, a rallentare è anche l’inflazione media dell’area Euro con i prezzi del consumo che si attestano all’8,5%, contro l’8,6% di gennaio. Ciò significa che in un mese i prezzi medi sono aumentati dello 0,8%. Diverso il discorso per l’energia, dove la crescita dei prezzi si è calmierata al 13,7% annuo. Secondo Tim Graf, Managing Director, Head of Macro Strategy for EMEA di State Street Global Markets: “L’inflazione core che sale a un nuovo record sarà un vero problema per la Bce.”
Tornando, invece, ai prezzi preliminari dei prodotti alimentari, le stime Istat confermano il rallentamento dell’inflazione grazie anche all’attenuazione delle tensioni sui prezzi dei beni energetici. Il problema è che i prezzi del comparto alimentare crescono e questo non è un fatto positivo.

Andando nel dettaglio, si nota l’aumento per i prezzi degli alimentari sia lavorati che non lavorati, i tabacchi, i servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e i trasporti.

Le conseguenze per le famiglie

Se da un lato, quindi, l’inflazione rallenta la sua corsa, i prezzi salgono e vanno a pesare sempre di più nelle tasche degli italiani. Proprio come ha fatto notare anche il Codacons che ha sottolineato come il calo dell’inflazione a febbraio è un dato illusorio causato dalla discesa dei beni energetici.

Ma i prezzi della spesa continuano a salire e le famiglie si ritrovano sempre di più con le tasche svuotate. Per una famiglia tipo, in pratica, annualmente tocca sborsare più di 2691 euro all’anno, la spesa sale a più di 3485 euro all’anno per un nucleo con due figli. I prodotti più amati dalle famiglie, quelli più comuni, rimangono a livelli elevati. Ecco perché le associazioni dei consumatori parlano di emergenza prezzi che ormai investono la casa e i trasporti con le famiglie che vedono il potere di acquisto sempre più basso.

Secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, il calo dell’inflazione non risolve il problema delle famiglie italiane. Il governo deve “prorogare il taglio delle imposte anche nel prossimo trimestre ma deve anche rinviare la fine del tutelato”. L’associazione sottolinea che i prezzi continuano ad aumentare anche se meno di prima. Per una famiglia con due figli si parla di una stangata pari a 2.854 euro su base annua, di cui 1.038 euro solo per mangiare. Per chi ha un solo figlio, invece, la spesa aggiuntiva è pari a 2.632 euro.
Assoutenti, infine, parla di un’emergenza non ancora superata e sottolinea come il potere di acquisto delle famiglie sia sempre più eroso.