L’inflazione ha raggiunto livelli record dal 1986 e la situazione diventa drammatica per le famiglie e le aziende agricole. I maggiori rincari arrivano proprio sui prodotti di prima necessità alimentare, a causa di un effetto congiunto di crescita dei costi energetici dovuti alla guerra in Ucraina, la speculazione e il caldo record abbinato alla siccità. Una tempesta perfetta. I dati analizzati dalle associazioni dei consumatori, su base ISTAT, tracciano un quadro inquietante.

Quanto costerà l’inflazione e su così peserà maggiormente

La Coldiretti stima che i rincari costeranno circa 8 miliardi di euro di spesa in più alle famiglie italiane solo per la spesa di beni di prima necessità.

I dati ISTAT invece mostrano come l’inflazione stia colpendo i ceti meno abbienti: peserà infatti del 9,8% in più sulle fasce più deboli, e soltanto il 6,1% sui ceti più agiati. Infine, Federconsumatori mostra come le abitudini di spesa stiano cambiando: diminuisce del 16% circa il consumo di carne e pesce, si prediligono prodotti vicini alla scadenza e in offerta, si va a mangiare fuori casa sempre di meno.

La classifica dei rincari più pesanti stilata dall’Unione Nazionale Consumatori su base ISTAT

Il primo posto della classifica dei rincari più rilevanti rispetto al mese di giugno 2021 lo conquistano i voli europei che salgono del 139% (più del doppio). L’energia elettrica, dunque le bollette, conquista il secondo con un +87,5% per quanto riguarda il mercato libero: a oggi è più conveniente il mercato tutelato che si posiziona ‘soltanto’ al quinto posto con rincari del 67,6%. Al terzo posto troviamo i voli intercontinentali con un +70,7%, e al quarto posto il primo prodotto alimentare, gli oli differenti da quello d’oliva che salgono del 68,7%. Al sesto posto il gas con +67,3%, a seguire il gasolio per riscaldamenti con un +52,9% e a seguire gpl e metano (+38,2%), noleggio di mezzi di trasporto (+35,5% e i voli nazionali (+33,3%).

La benzina è al quattordicesimo posto con un +25,3%, gli alberghi al quindicesimo con un +22,8% e la pasta al sedicesimo con rincari del 22,6%.

La classifica dei rincari dei beni alimentari

Ecco infine la top 10 dei prodotti alimentari di prima necessità aumentati maggiormente negli ultimi 12 mesi. Si stima una spesa complessiva in più per una famiglia media di circa 700 euro all’anno.
1. Olio di semi: +68,7%.
2. Burro: + 28,1%.
3. Pasta: +22,6%.
4. Farina: +20,6%.
5. Pomodori: +19,4%.
6. Pesche: +18,4%.
7. Margarina: +17,3%.
8. Pere: +17,2%.
9. Meloni e cocomeri: +16,1%.
10. Pollame: +15,1%.
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