L’inflazione non perdona. Possiamo contare sulle dita della mano i prodotti che hanno mantenuto lo stesso prezzo di un anno fa, o anche meno. Basta prendere in mano una bolletta del gas o della luce per vedere già le differenze di prezzo. O ancora, confrontare il prezzo attuale e quello passato di un prodotto alimentare che acquistiamo solitamente. La differenza è percepibile. Capita anche di sentire persone lamentarsi dei prezzi dei voli. Questa estate tutti quelli che hanno viaggiato in aereo non possono non aver notato l’aumento del prezzo rispetto al 2021.

Anche per il carburante il discorso cambia poco. Basta andare al distributore e notare le espressioni degli automobilisti dopo aver fatto il pieno. Ovviamente non felici. E la lista potrebbe andare avanti all’infinito. A tal proposito Unione Nazionale Consumatori ha stilato una sorta di classifica sui rincari, indicando quei prodotti che sono aumentati maggiormente.

Inflazione, i prodotti diventati più cari, in pole i voli aerei

Senza troppe sorprese al primo posto ci sono proprio loro. I voli aerei. In base ai dati forniti dalla nota associazione, sono aumentati del 128,1% rispetto ad agosto 2021. Non era difficile aspettarsi questo risultato vedendo a quanto sono venduti. Il secondo posto della classifica è occupato dall’energia elettrica, +102,9% rispetto ad un anno fa. Lo studio sottolinea che il mercato libero è molto più caro, in questo momento rispetto a quello tutelato. Per le famiglie, quindi, è un salasso in più: si parla di almeno 650 euro su base annua. Sul podio anche l’olio di oliva. Sicuramente è uno dei prodotti che non possono mancare sulla nostra tavola ma costa tanto. L’aumento è di circa il 62%.

Altre voci che fanno parte dei prodotti diventati più cari sono il gas naturale, il gas per il riscaldamento di casa e il Gpl e metano. In cifre si va dal +62,5% del gas naturale, fino al +43,6% per quello che usiamo per riscaldare la casa.

Non a caso, il tema dei rincari delle bollette è ormai un must. Da ottobre costeranno ancora di più e accendere il riscaldamento a casa potrebbe diventare un lusso non per pochi.

Rincari prezzi, ci sono molti prodotti alimentari

Nella lista dei rincari a causa dell’inflazione, troviamo anche alcuni prodotti alimentari come burro e margarina. Il burro costa il 33,5% in più rispetto ad un anno fa. C’è poi la farina, aumentata del 22%, il riso e la pasta. Nel primo caso l’aumento si attesta intorno al 22,4%, per la pasta parliamo del 21,7%. Qui, ovviamente, tocchiamo un tasto dolente. Sia la pasta che il riso sono tra i prodotti più importanti della nostra alimentazione.

Per le famiglie significa spendere 30 euro in più. Rimanendo in tema spesa, anche il latte conservato e il gelato fanno parte dei prodotti aumentati di prezzo. Infine, spuntano anche il pane, il pollame, lo zucchero e l’acqua minerale. Quest’ultima costa il +12,8% sempre rispetto al 2021. Una menzione a parte per hotel, pensioni e motel, rincarati del 15%. La speranza è che prima o poi per tutte queste voci si torni ai vecchi prezzi a cui eravamo abituati fino a qualche mese fa. La corrente attuale, però, non promette scenari proprio positivi.