Ogni volta che si entra al supermercato chiunque sa che uscirà con lo scontrino in mano e il solito dubbio: “Ma come ho fatto a spendere così tanto?”. Andare a fare la spesa, ma anche acquistare un qualsiasi prodotto o servizio, anche necessario, è diventato un problema in più per gli italiani. Le famiglie sono sempre più povere ed è un dato di fatto. La colpa è sempre dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi, che ha causato un’importante perdita del potere di acquisto delle famiglie.

Anche se il reddito disponibile è cresciuto del +0,8%, i prezzi in aumento hanno decretato una sorta di impoverimento. Queste cifre arrivano dall’Istat, che ha analizzato i dati trimestrali sul reddito e il risparmio delle famiglie del quarto trimestre del 2022.

Inflazione e potere di acquisto, famiglie sempre più povere

Negli ultimi tre mesi del 2022, la pressione fiscale si è abbassata di un punto percentuale rispetto allo stesso periodo dell’anno prima mentre è peggiorato di 0,7 punti percentuali il rapporto deficit/Pil.
Si parla di un miglioramento di 0,5 punti percentuali del saldo primario mentre il saldo corrente ha segnato un dato positivo con un’incidenza sul Pil dell’1,3%.
Nonostante tutto le famiglie soffrono la perdita del potere di acquisto. I prezzi dei prodotti e servizi sono aumentati troppo. Andare a fare la spesa è ormai quasi un salasso, ma costa anche viaggiare, andare al ristorante, soggiornare in hotel, volare, acquistare capi di abbigliamento, pagare bollette e mutui. Insomma, tutto ciò che è legato alla vita di tutti i giorni.

Le città più care d’Italia

In alcune città va anche peggio. Alcune settimane fa, infatti, l’Istat aveva pubblicato i dati dell’inflazione relativa al mese di febbraio. A breve dovrebbero essere disponibili quelli di marzo. Basandosi su questi dati, l’Unione Nazionale Consumatori aveva stilato la classifica delle città più care in Italia, guardando all’aumento del costo della vita.

Le due città più care in assoluto sono Bolzano e Milano, dove l’inflazione è pari a +9,3%. Ciò significa che una famiglia di 3 persone ha una spesa aggiuntiva di 3.261 euro nella città altoatesina con un rialzo dei prezzi del 9,9%. A Milano significa invece una spesa aggiuntiva di 3213 per una famiglia di 3 componenti. Non va meglio a Ravenna, che con il +10,3% si conferma come un’altra città dove l’inflazione si è fatta sentire con una spesa aggiuntiva di 3137 euro annui per una famiglia di 3 persone.

Altre città molto più care rispetto a prima a causa dell’aumento dei prezzi, sono Genova, che ha registrato l’inflazione più alta d’Italia, +11%, con un salasso di 3095 euro per una famiglia tipo. Ci sono poi città come Trento, Modena e Bologna. In questi casi le famiglie spendono mediamente da 3085 euro in più fino a 2873 euro rispetto al passato. Inflazione importante anche per Perugia, Brescia e Catania, rispettivamente con una spesa aggiuntiva a famiglia di 2827 euro, 2819 euro e 2727 euro. La meno cara, in questo caso, è Potenza, con un’inflazione del 6,5% e una spesa in più di 1284 euro. Tutto sommato molto meno rispetto alle altre. Insomma il caro prezzi generale non perdona e la salita dei pezzi è ormai oggetto di dibattiti e possibili soluzioni.