L’ultimo dato Istat sull’inflazione risale a maggio e recita +6,8%. Per avere una percentuale così alta dobbiamo tornare indietro al 1990, più di trent’anni fa. Se non bastasse, è concreto il timore che l’asticella possa alzarsi ancora. Soltanto nel mese di maggio, ad esempio, alcuni beni e servizi hanno subito incrementi tra il 70% e il 100%. A crescere più velocemente rispetto a tutti gli altri indici è quello dei prodotti alimentari. A seguire la classifica dei beni e dei servizi che sono rincarati di più secondo l’ultimo rapporto Istat del mese di maggio.

Classifica rincari record secondo i dati Istat a maggio, boom dei biglietti dei voli

Al primo posto della classifica dei rincari segnalati a maggio vi sono i biglietti aerei internazionali, aumentati del 103,3% su base annua come abbiamo di recente. Seconda posizione per l’energia elettrica, rincarata del 73,5%. Sul podio anche l’olio di semi, che oggi costa il 70,2% in più rispetto a un anno fa. Nella top 5 anche gas e gasolio, i cui prezzi sono aumentati rispettivamente del 66,3% e del 47,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Chiudono la classifica dei rincari Gpl e metano, i cui prezzi sono saliti fino al 43,6%.

-biglietti aerei internazionali: +103,3%
-energia elettrica: +73,5%
-olio di semi: +70,2%
-gas: +66,3%
-gasolio: +47,5%
-gpl e metano: 43,6%.

Comparto alimentare tra i prodotti più cari a causa dell’inflazione

Ragionando per settori, il comparto alimentare registra i rincari maggiori per burro (+22,6%), farina (+18,6%) e pasta (+16,6%). Rincari in doppia cifra anche per pollo (+13,8%), uova (+12,3%) e gelati (+11,2%).

Nel settore dei servizi e del turismo, al di là dei biglietti aerei internazionali, si registrano aumenti sopra il 20% per traghetti (+22,7%), noleggio auto (+22,1% e costo dei voli domestici (+21,4%). In aumento anche i costi delle camere in albergo, saliti in media del 14,1%.