L’Istat, l’Istituto nazionale di statistica, ha diffuso gli ultimi dati sull’inflazione del mese di gennaio 2023 dei capoluoghi di regione e dei comuni che hanno più di centocinquantamila abitanti. Dai dati emerge che, nonostante ci sia una frenata apparente, l’inflazione ha fatto aumentare il costo della vita. Nelle città più care d’Italia, infatti, i prezzi sono aumentati a dismisura e lo sanno bene i cittadini che ogni giorno si devono far venire delle idee per risparmiare.

Molti hanno hanno deciso infatti di fare a meno di alcuni prodotti vegetali come bietole, spinaci e i broccoletti che sono aumentati addirittura dell’81,7% secondo l’ultimo report elaborato da Unioncamere a dicembre.

Tutto aumenta ma non gli stipendi che sono fermi da anni, commenta il signor Giuseppe. E ora che arriverà il caldo, si chiede, di quanto salirà ancora la bolletta? Chi vivrà vedrà.

La classifica dell’Unione Nazionale Consumatori

Prima per il Covid-19 e ora per il conflitto tra Russia e Ucraina, molte famiglie hanno visto la propria situazione economica peggiorare. Il costo della vita è infatti aumentato di molto da Nord a Sud.

Sulla base dei dati sull’inflazione diramati dall’Istat, l’Unione Nazionale dei Consumatori ha stilato quindi la classifica delle città più care d’Italia, quelle in cui il costo della vita è aumentato a dismisura. Dalla lista emerge che non soltanto nelle grandi città è stato rivelato un forte aumento dei prezzi.

In decima posizione, troviamo Brescia con un rincaro annuo medio di 2531 euro, un rincaro per le famiglie di tre persone di 3041 euro e un’inflazione annua rilevata a gennaio del 9,6%. In nona posizione c’è invece Perugia dove l’inflazione è al 10,9%, per una famiglia media la spesa aggiuntiva è di 2504 a famiglie che arriva a 3051 per un nucleo familiare di tre persone. C’è poi Bologna con un’inflazione del 9,8%, una spesa aggiuntiva di 2445 euro che arriva a 3061 per un nucleo familiare di tre persone.

Le altre

Tra le città più care d’Italia secondo la classifica dell’Unc c’è la settimo posto Catania con un‘inflazione addirittura del +12,6%, una spesa aggiuntiva per famiglia media di 2501 euro che si alza a 3152 per una composta da tre persone.

Al sesto posto c’è Ravenna con un’inflazione del 10,8%, una spesa aggiuntiva media di 2610 euro che arriva a 3289 euro per un nucleo familiare di tre persone. Quinta in classifica c’è, invece, Trento dove l’inflazione è del 10%, il rincaro annuo di 2617 euro che arriva a 3317 euro per una famiglia di tre persone. Poco sotto il podio c’è Modena con un’inflazione del 10,9%, una spesa aggiuntiva di 2634 euro (famiglia media) e di 3319 per nucleo di tre persone.

Sul gradino più basso del podio, al terzo posto, c’è Genova dove l’inflazione è dell’11,8%, la spesa supplementare è di 2572 euro che arriva per una famiglia composta da tre membri a 3320 euro. Seconda è Milano con un’inflazione del 10,8% che da determinato un rincaro annuo per una famiglia media di 2932 euro e di 3505 euro per un nucleo di tre individui.

La città più cara d’Italia è invece Bolzano con un’inflazione al 10,4%, un rincaro di spesa annuo di 2764 euro per famiglia tipo e di 3647 euro per una composta da tre persone.

La più virtuosa è invece Potenza con un’inflazione al 7,5%, un aumento per famiglia media di 1481 euro che salgono a 1613 euro per un nucleo familiare di tre persone.

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