L’inflazione è alle stelle e ci sarebbe davvero bisogno di uno di quei vecchi miracoli che prevedevano la moltiplicazione dei pani, dei pesci e dei beni alimentari in generale, oppure si rischia di fare la fine di Renzo Tramaglino, l’”eroe” de I Promessi Sposi, che in un periodo di grave crisi economica si trova coinvolto in un assalto ai forni. Noi non siamo certo il popolo inconsapevole del 1600 e sappiamo bene che l’aumento dei prezzi non è dovuto al singolo fornaio, ma è anche vero che quello che è sempre stato il cibo dei poveri, come ben ricorda Verga ne “Il Mastro Don Gesualdo”, rischia di non esserlo più.

Come un macigno, l’inflazione alle stelle sta pesando sui risparmi delle famiglie italiane. Da Nord a Sud si registrano aumenti su tanti prodotti e ci sono città in cui i prezzi sono aumentati più che in altre. Un ultimo allarme riguarda il pane che è sempre stato considerato il cibo dei poveri.

Inflazione alle stelle, i dati

I dati Istat confermano che l’inflazione nel mese di agosto ha raggiunto nel nostro paese dei livelli che non si vedevano dal 1985. L’indice nazionale dei prezzi al consumo ha subito un aumento dell’8,4% rispetto alla scorso anno e i motivi sono da additarsi soprattutto ai costi dell’energia e ai prodotti alimentari. I primi sono schizzati del +44,9% rispetto allo scorso anno mentre per i secondi si è registrato un aumento del 10,4%.

La Coldiretti ha stilato, quindi, un elenco dei prodotti alimentari più rincarati nell’ultimo mese. Tra questi c’è il burro che registra un aumento di prezzo del 34%, la carne di pollo del +16%, la farina del +23%, il latte del +19% e la margarina del +24%. Ci sono poi pane e grano il cui costo è aumentato nell’ultimo anni di dieci volte a causa dei rincari dell’energia nonché per l’aumento del prezzo dei fertilizzanti e dei mangimi.

Le città dove il costo della vita è aumentato di più

Dagli ultimi dati Istat emerge che tra le città dove vivere costa di più c’è Bolzano con un rincaro del 10%, Catania del 9,9%, Palermo del 9,8% e Trento del 9,5%. Troviamo inoltre Messina con un aumento del 9%, Ravenna dell’8,8%, Padova dell’8,7% e Bologna, Firenze e Perugia con un aumento dell’8,6%.

Dallo studio effettuato dall’Unione Nazionale dei Consumatori emergono inoltre dettagli. Il prezzo delle assicurazioni, ad esempio, è salito soprattutto a Padova con un incremento dell’8,3% rispetto ad agosto 2021. Per le spese bancarie e finanziarie, invece, a Trento e Bolzano si è registrato un aumento di circa il 17,9% mentre per i servizi ospedalieri il record va a Piacenza con un rincaro del 36,1%. Per la fornitura dell’acqua e vari servizi connessi all’abitazione come la raccolta rifiuti, invece, è Bolzano a predominare con un rincaro del 12,3%. Come visto, la situazione è preoccupante da Nord a Sud per cui si aspetta che arrivi presto un intervento del Governo.
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