Lo scorso 25 febbraio 2022, l’estensione del ghiaccio marino in Antartide ha segnato un nuovo picco minimo sotto i 2 milioni di chilometri quadrati. La prima volta era successo nel 2017, quando per la prima volta il ghiaccio antartico subì un’inversione di crescita. Le prime osservazioni ghiaccio marino in Antartide del sono iniziate nel 1978 e ciò non era mai accaduto. Un nuovo studio avrebbe quindi identificato le cause di questi cambiamenti.

Antartide ghiaccio marino, che cosa sta succedendo e il nuovo studio

L’estensione del ghiaccio marino in Antartide e il nuovo picco sono stati l’oggetto di uno studio dell’Università cinese Sun Yat-sen e dal Laboratorio di Guangdong per la scienza e l’ingegneria marina dell’emisfero Sud, pubblicato su Advances in Atmospheric Sciences, che ha appunto identificato le cause di queste anomalie legate ai fenomeni de La Niña.

Quello che fa scalpore quando si parla del ghiaccio marino in Antartide è che, rispetto al Polo Nord, dove l’estensione del ghiaccio sta subendo un vero e proprio declino a causa del riscaldamento globale, quello in Antartide è aumentato, una tendenza che si era fermata nel 2017 ma che ora è ripartita.

I dati del Centro Nazionale sui Dati per Neve e Ghiaccio

Lo studio in oggetto ha cercato di ricostruire i fatti usando i dati del Centro Nazionale sui Dati per Neve e Ghiaccio degli Stati Uniti, dal 1979 al 2022. I ricercatori hanno analizzato le quantità perse e quelle guadagnate e hanno scoperto che durante l’estate l’assorbimento di calore da parte dell’acqua e il trasporto del calore verso il polo Sud sembrano velocizzare lo scioglimento.

In primavera lo spostamento del ghiaccio verso Nord lo spinge verso temperature più elevate. Inoltre, i ricercatori si sono accorti che ciò accade spesso in concomitanza con la Niña e l’oscillazione antartica, eventi che insieme intensificano il centro di bassa pressione dove il clima variabile è ancora più estremo ed è la zona dove si trovano le maggiori anomalie.