Per ottenere il pass sarà necessario aver fatto il vaccino, essere guariti dal Covid nei sei mesi precedenti oppure essersi sottoposti a un tampone che attesti di non esserne affetti. Servirà a muoversi tra Regioni di colore diverso, oppure a partecipare ad eventi allo stadio o a concerti.

Stiamo parlando del “pass Covid”, l’idea del governo – annunciata dal premier Mario Draghi e dal ministro della Salute Roberto Speranza – per certificare che un cittadino non è veicolo di contagio e può spostarsi in sicurezza.

Un progetto di cui si parla da tempo, ma che deve fare i conti con la difficoltà di incrociare i dati sanitari di decine di milioni di persone, facendoli confluire in un’unica piattaforma in modo celere. Per questo, è probabile che la scheda non sia utilizzabile prima di giugno. E d’altra parte per le stesse difficoltà l’Europa farà slittare il varo del “pass” comunitario da giugno a luglio.

Non stupisce il fatto che ci sono due opzioni sul tavolo: una card, una scheda, oppure una app con un codice Qr da esibire o da stampare. La prima potrebbe risultare di più semplice utilizzo per i più anziani, la seconda più comoda per il resto della popolazione.

Intanto il governo Draghi si muove svelto per arrivare pronto alle riaperture in programma dal 26 aprile. Già la prossima settimana dovrebbe tenersi una nuova cabina di regia tra il premier e le forze di maggioranza sul pass. L’obiettivo è quello di trovare una soluzione operativa già dal 26 aprile, quando inizierà la nuova fase di riaperture dopo le chiusure dovute al Covid