La Russia ha fermato il gasdotto Yamal-Europe e l’Austria e la Germania hanno fatto scattare l’emergenza. Il gasdotto Yamal-Europe porta in Germania 10 miliardi di metri cubi di metano all’anno, ecco perché nel paese è scattata l’emergenza.

Gasdotto Yamal-Europe: che cosa sta succedendo e perché è scattata l’emergenza

La notizia è stata lanciata dall’Agenzia Reuters dopo aver contattato l’operatore Gascade ma subito è scattata l’emergenza vista la mancata risposta chiara da parte dell’operatore. Non è quindi chiaro se si tratta di uno stop temporaneo.

Come riportano i media, il blocco arriva poco prima dell’annuncio della Russia del pagamento delle materie prime in rubli.

La Russia aveva fatto sapere di voler in pagamento in rubli entro oggi in seguito alle sanzioni introdotte dai paesi occidentali. Secondo il il portavoce della presidenza russa Dmitry Peskov: “Questo cambiamento degli accordi avverrà in maniera progressiva. Noi ne abbiamo già parlato, il pagamento e la fornitura è un processo esteso nei tempi“.

In Germania è scattato il piano d’emergenza

Intanto in Germania è scattato il piano d’emergenza per garantire le forniture di gas naturale. Ora resta il problema del gasdotto chiuso, ecco perché il governo tedesco ha avviato tre fasi possibili per gestire le forniture energetiche. L’annuncio è stato dato dal ministro dell’Economia Robert Habeck:

“Si tratta di monitorare la situazione attraverso un’unità di crisi per formalizzare ciò che è stato fatto negli ultimi mesi. Siamo in una situazione in cui ogni kilowatt all’ora risparmiato è importante”

Attualmente, come riportano i media, le riserve sono al 25% delle capacità e uno stop delle forniture avrebbe quindi gravi conseguenze. La Germania dipende molto dal gas russo, con il 55% delle forniture, anche se dopo l’inizio della guerra la dipendenza si è ridotta al 40%. Anche in Austria è scattata l’emergenza e il paese ha annunciato il livello di allerta preventiva nel piano di emergenza per l’approvvigionamento di gas.

In linea generale, il piano ora prevede che si dovrà ridurre il più possibile i consumi, anche perchè dopo l’annuncio di Berlino, il prezzo del gas è salito del 5% a 113 euro per megawatt/ora.

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