Domenica in notturna su Sky: è arrivata la seconda puntata – in lingua originale sottotitolata – di House of the Dragon. Stiamo parlando della serie prequel di Game of Thrones, da noi nota come il Trono di Spade. Ebbene, come sono stati questi primi due episodi? Il parere degli appassionati al momento sembra molto omogeneo, i fans e anche la stampa stanno osannando la nuova serie targata HBO e dobbiamo dire che non possiamo che essere d’accordo. C’è infatti chi sta già facendo paragoni con la serie originale, considerandola addirittura migliore, ma questi giudizi sono forse troppo affrettati considerando che siamo soltanto alla seconda puntata.

House of the Dragon, un sequel grandioso

Un episodio pilota come non se ne vedevano da anni, una seconda puntata perfetta nel calibrare azione e narrazione, con dinamiche di tensione semplicemente impeccabili. Questi primi due capitoli di House of the Dragon hanno conquistato i fans e sembrano al momento aver davvero messo tutti d’accordo. Nella prima puntata sono stati presentati tutti quelli che saranno i principali personaggi della saga. Lo scenario politico è stato messo in scena con un affresco decisamente indovinato, e la situazione è stata sviscerata (a volte anche troppo sviscerata, ci riferiamo alla famosa scena del parto) con dovizie di particolari, e, allo stesso tempo, puntando al sodo.

Insomma un esordio davvero soddisfacendo che ha saputo chiudere il breve arco narrativo che si era proposto di raccontare e aprendo a nuovi scenari da gustarsi nelle successive puntate. Una sorta di capitolo di preparazione, una dichiarazione di intenti di quel che ci aspetta nelle prossime puntate.

Lo share in USA sembra schizzato, è stato addirittura registrato il 350% di ascolti in più rispetto alla prima stagione del Trono di Spade. Ma House of the Dragon è davvero meglio di GOT o siamo comunque ancora lontani dal prodotto originale?

Un successo annunciato

Di essere un successo in termini di pubblico questa serie sembra averlo già dimostrato.

Possiamo dire, però, che gli sviluppatori sembra abbiano voluto giocare abbastanza facile su certe cose. La sigla è la stessa di GOT, ma soprattutto le dinamiche narrative sono perfettamente identiche. Complotti, squartamenti e sesso. Sono questi gli ingredienti che gli autori hanno ripreso dalla serie madre. Del resto squadra che vince non si cambia. Difficile però pensare che la serie in questione possa superare la serie madre, Trono di Spade, se non apporterà una sua personale novità, una sua specifica impronta che possa farla ricordare in futuro anche senza accostarla in maniera obbligata a GOT.

Al momento infatti rimane una serie spin off di Game of Thrones, un suo prodotto derivato. Francamente restiamo abbastanza basiti anche quando sentiamo dire, ad esempio, che Better Call Saul è superiore a quel capolavoro che fu Breaking Bad. Con tutte le problematiche – e le polemiche scatenatesi tra i fan – che ha avuto il finale di GOT, almeno per il momento affermare che HOTD le sia superiore è un’esagerazione. Certo, se riuscissero a completare l’intero prodotto azzeccando anche il finale, allora se ne potrebbe discutere nuovamente.