Cosa succede se guidiamo un’auto intestata a un altro? Parliamo probabilmente di un’eventualità che ci sarà capitato di svolgere diverse volte. Ma si tratta di una prassi consentita? Cosa ci dice la legge in merito? È possibile, oppure incorriamo in qualche multa? Vediamo nel dettaglio come è regolamentata la cosa.

Meglio evitare le multe

Quando si parla di automobili, si deve stare sempre all’erta. Conoscere il codice della strada è fondamentale, poiché una machina può essere a tutti gli effetti un’arma.

Pensiamo al rischio di metterci alla guida quando non siamo in condizioni, come ad esempio se siamo malati o peggio ancora se abbiamo alzato un po’ il gomito. In questo caso ultimo scattano multe salatissime, come è giusto che sia. Guidare in stato d’ebrezza è infatti pericolosissimo sia per noi che per gli altri. A tal proposito, abbiamo visto quali sono le multe più salate a cui possiamo andare incontro quando non rispettiamo il codice della strada.

Ma nel caso specifico, quale infrazione stradale commettiamo se ci mettiamo alla guida di un’alto che non è intestata a noi? Prima di rispondere a questa domanda, facciamo un importantissimo distinguo. Stiamo parlando di un’auto che ci viene prestata oppure di una macchina che abbiamo comprato per noi, ma che abbiamo intestato a un altro soggetto? Dunque, procediamo per ordine. La legge non vieta di guidare un’auto intestata a un altro. Possiamo quindi metterci alla guida della vettura, portando naturalmente con noi la patente personale e il libretto di circolazione e assicurazione relativo all’auto in questione. Da questi documenti si evincerà infatti che il proprietario dell’auto è un’altra persona. Tutto risolto? Nemmeno per sogno.

Guidare auto intestata a un altro

Come dicevamo, sul documento relativo al libretto di circolazione è indicato chiaramente chi è l’effettivo proprietario dell’auto, ossia l’intestatario della vettura.

Il codice della strada prevede che si può guidare una vettura di un altro solo per un periodo di tempo limitato, ossia 30 giorni. Qualora la situazione dovesse richiede un tempo maggiore, è quindi necessario per legge notificare il cambiamento al PRA, al fine di poter guidare l’auto anche per un periodo di tempo più lungo. In sostanza, ciò significa che non possiamo acquistare un’auto e intestarla a un’altra persona, magari un componente della nostra famiglia.

Come dicevamo, si tratta di una prassi non troppo rara, purtroppo, nel nostro paese. Nello specifico, l’articolo 94 comma 4 bis del Codice della strada questo non vieta l’utilizzo da parte di una persona che sia diversa dal proprietario di un mezzo registrato regolarmente nel nostro paese. Come detto, sarà possibile modificare il documento tramite il PRA e aggiungere sul libretto di circolazione che la vettura in questione viene anche utilizzata da un altro soggetto, appunto il guidatore, qualora si tratti di un utilizzo abituale (ossia che supera i 30 giorni previsti come limite di tempo). Qualora questa modifica non venisse apportata, il conducente rischierà una sanzione non da poco. La multa infatti parte da 750 euro, ma può arrivare alla ragguardevole cifra di 3500 euro circa. Una multa davvero salata che è meglio evitare.

Riassumendo…

  • La legge non vieta di guidare un’auto intestata a un altro, purché sia per un massimo di 30 giorni;
  • La cattiva abitudine di acquistare un’alto e intestarla a un altro componente della nostra famiglia è vietata;
  • Le multe in questo caso partono da 750 euro e possono arrivare a oltre 3500 euro.