La guerra tra Russia e Ucraina riporta in auge il tema della sicurezza anti-covid, soprattutto dopo l’arrivo dei profughi in fuga dal paese. Il tema dell’accoglienza è molto importante in questo momento ma è fondamentale predisporre anche un piano per la sicurezza contro il coronavirus.

Covid e profughi Ucraina, rischio tragedia nella tragedia

Secondo Walter Ricciardi è possibile conciliare ciò con “Con grandi campagne vaccinali all’arrivo, naturalmente se possibile nei punti di transito”. Intervistato a RaiNews 24, Ricciardi ha ribadito che:

“Queste popolazioni sono scarsamente vaccinate.

Succede in Russia, ma succede in generale in tutti i Paesi dell’Est, dove la percentuale di copertura vaccinale contro il coronavirus pandemico non supera il 60%, quindi è chiaro che c’è bisogno di cautela. C’è bisogno di proteggere innanzitutto loro e poi naturalmente anche noi per evitare di rimettere in circolazione il virus in maniera ancora più forte di quanto in questo momento sia in Italia, dove circa 5 milioni di persone ancora non sono vaccinate”.

La pandemia, infatti, non è finita e ora l’attacco russo in Ucraina, paesi in cui il virus circola ancora molto, ha solo peggiorato una tragedia.

Perché in Russia e Ucraina ci sono ancora pochi vaccinati

Ricciardi sottolinea che i dati, riferiti più che altro alla Russia, confermano che il Covid-19 è molto presente e continua a fare strage per vari fattori non solo organizzativi ma anche religiosi. Infatti, la chiesa ortodossa ha fatto una campagna contro il vaccino e moltissime persone non si sono vaccinate, la conseguenza è una circolazione maggiore del virus e migliaia di morti. La guerra si aggiunge quindi a questa catastrofe.

Il consulente del ministro della Salute, insomma, rimarca l’importanza di non perdere di vista il problema del covid-19 e puntare alla vaccinazione dei profughi in arrivo mettendo a punto imponenti campagne vaccinali, visto che nelle prossime settimane dovrebbero arrivare centinaia di persone in fuga dalla guerra.


Intanto, una coppia con una bambina sono tra i primi profughi in arrivo dall’Ucraina, ospitati nell’ex Covid residence dell’Ospedale del Mare a Napoli, riadattato a struttura per l’emergenza guerra.

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