Doveva essere una guerra lampo, e invece sta durando mesi coinvolgendo altre superpotenze mondiali. La guerra in Ucraina è molto lontana dal dirsi conclusa e, stando alle ultime dichiarazioni di Mosca, lo scenario potrebbe presto cambiare in peggio.

La richiesta di Zelensky è di quelle che fanno sobbalzare. Il presidente ucraino ha chiesto agli USA dei missili a lungo raggio per attaccare la Russia. Ciò significherebbe che anche le città russe lontane dai confini dello scontro sarebbero a rischio. Inequivocabile quindi la risposta di Mosca: inviando questi missili, gli USA entrerebbero ufficialmente in guerra.

Guerra Ucraina, l’ultimatum della Russia

Grandi città russe, oltre che infrastrutture industriali e dei trasporti, ora rischiano grosso. Se questi missili arrivano a Kiev, allora i bersagli russi si moltiplicheranno per gli ucraini. La guerra in Ucraina quindi potrebbe subire un clamoroso ribaltone. È questa la preoccupazione di Mosca ed è chiaro dunque il messaggio che la capitale russa ha voluto inviare agli americani al fine di farli desistere dall’accettare la proposta avanzata da Zelensky. Nel messaggio che Anatoly Antonov, l’ambasciatore russo in USA, ha rilasciato all’agenzia Sputnik viene aggiunto:

“Particolarmente preoccupante è il fatto che da molti mesi l’Ucraina sollecita la fornitura di missili tattici operativi Atacms, progettati per colpire obiettivi a una distanza massima di 300 km”.

Le intenzioni degli ucraini ormai sono chiare; non si tratta più di difesa a oltranza del proprio territorio, ma di attacco vero e proprio al fine di dimostrare all’avversario che ora ha anche lui molto da perdere se continua lo scontro bellico. Naturalmente, per farlo, gli ucraini avranno bisogno appunto di un sostegno ancora più attivo da parte dei paesi alleati, cosa che però potrebbe portare all’estensione del conflitto in altre aree.

Zelensky non si ferma più

Nessuno si sarebbe aspettato un conflitto tanto incerto, eppure è proprio ciò che sta accadendo.

L’Ucraina resiste e porta a casa un altro successo. La controffensiva nei centri riconquistati della regione di Kharkiv ha rinvigorito non poco il morale delle truppe gialloblu. Lo stesso presidente ha voluto omaggiare il suo esercito andando a sorpresa a Izyum per festeggiare con i soldati e promettere loro che questo è solo l’inizio della riscossa.

I prossimi obiettivi strategici restano le linee di contatto nel Donbass e le zona di Kherson a sud, ma Zelensky ora sembra davvero non volersi più fermare e spinge in alto il morale delle sue truppe indicando la Crimea come futuro obiettivo del suo esercito. Che il presidente stia portando il mondo sull’orlo del terzo conflitto mondiale è parere ormai non solo di pochi putiniani. Rimane il fatto che l’invasione subita è stata inaccettabile. Per quanto riguarda invece USA e soprattutto UE, resta il rammarico per non essere riusciti a suggerire un accordo al tavolo della pace.