Le minacce del Cremlino, ormai, risuonano quasi come una sorta di Apocalisse. La possibilità di una guerra nucleare che potrebbe colpire anche l’Italia fa sempre più paura. Sembrano scenari lontani ma non troppo. Pensare ad una possibile Terza Guerra Mondiale crea una certa ansia, per non dire altro. La guerra in Ucraina scatenata dalla Russia, che sembrava dovesse finire in poco tempo, sta andando avanti da febbraio e non ci sono segnali di una fine imminente. Anzi, le minacce di Putin si fanno sempre più pesanti.

E non toccano solo il tessuto economico e sociale dell’Europa ma anche l’utilizzo di armi mortali come la ormai ben nota bomba nucleare.

Che cosa potrebbe succedere in Italia se davvero si dovesse far ricorso ad un’arma di distruzione di questo genere? Non tutti sanno che nel nostro paese sono presenti alcune basi americane Nato, considerate come obiettivi sensibili. Ecco perché in caso di attacco del genere, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche.

Guerra nucleare in Italia, la simulazione choc sulle vittime possibili e le città colpite

A lanciare l’allarme è stato Iriad – Archivio Disarmo, che ha sottolineato come le bombe di Putin potrebbero interessare proprio obiettivi strategici in Italia. Soprattutto basi navali, aeree e comandi Nato. Ma dove? A grosso rischio si trovano le basi Nato di Ghedi (Brescia) e Aviano (Pordenone). Solo qui sono ospitate almeno 40 testate nucleari. Ci sono poi alcuni comandi militari Nato come quelli di Vicenza, la Caserma del Din e Caserma Ederle, Livorno, Camp Darby, Gaeta, Napoli, Taranto e Sigonella.

Le conseguenze di un simile attacco, sarebbe catastrofico: almeno 55mila morti e 190 mila feriti se la Russia dovesse decidere di bombardare uno di questi obiettivi. E c’è di più, la rivista Archivio Disarmo ha fatto una sorta di simulazione sulle possibili vittime. Napoli, in base alla simulazione, sarebbe la città con il maggior numero di morti, almeno 21mila con 109 mila feriti.

Anche Vicenza potrebbe pagare cara una possibile ecalation nucleare con 12mila morti e 45mila feriti. A Gaeta i morti potrebbero essere 12mila, a Taranto 7.500 con 27mila feriti. Il disastro non riguarda solo il numero di vittime ma anche tutti gli effetti a catena come il blocco delle infrastrutture e il danno ambientale con possibili radiazioni, che da solo causerebbe un altro numero di vittime altissimo.

34 milioni di morti in poche ore

Secondo il modello messo a punto da Alex Wallerstein dell’Università di Princeton, nel caso in cui si verificasse davvero un conflitto nucleare a livello mondiale, ci sarebbero già 34 milioni di morti in poche ore. Ecco perché, la domanda di Fabrizio Battistelli, presidente di Archivio Disarmo, appare più che mai lecita: che armi saranno usate in caso di un attacco globale?:

“L’interrogativo è drammaticamente attuale perché da esso dipende l’interruzione o al contrario l’intensificazione di un’escalation nucleare”

In tutta Italia ci sono circa 120 basi Nato, ma anche centri logistici, di addestramento, depositi e poligoni. Tra le più importanti e a rischio attacco come anticipato figurano la base di Aviano, in provincia di Pordenone in Friuli Venezia-Giulia, dove dovrebbero esserci circa una decina di testate nucleari americane. A Camp Ederle, a Vicenza, sorge una delle basi americane più importanti in Italia mentre Gaeta ospita una base navale della marina statunitense e della Nato.

A Napoli, sorge l’Allied Joint Force Command, importante comando operativo della Nato mentre a Poggio Renatico, provincia di Ferrara, si trova il Deployable Air Command and Control Centre. Tra gli obiettivi sensibili non bisogna dimenticare l’aeroporto militare che si trova a Ghedi, in provincia di Brescia, che ospita ugualmente delle testate nucleari. Per completezza non possiamo dimenticare la base aerea della Nato di Sigonella, vicino Catania, dove si trova anche l’Alliance ground surveillance.

Il possibile piano di evacuazione

Insomma, nel nostro paese non mancherebbero gli obiettivi sensibili e lo studio sembra confermare che se dovesse accadere questo temibile scenario le conseguenze sarebbero davvero catastrofiche. Non a caso il Ministero della Salute ha specificato che: “Ogni agente biologico potrebbe potenzialmente essere utilizzato come arma”. A quel punto, potrebbe scattare anche l’ormai famoso piano di evacuazione. L’Organizzazione mondiale della sanità ha raccomandato di seguire alcune importanti indicazioni in caso di una guerra nucleare:
-tenersi sempre informati ascoltando radio, tv, anche in merito alle procedure da seguire.
-bloccare porte e finestre, spegnendo anche l’aria condizionata e chiudere anche ogni presa d’aria
-avere con sé un kit di emergenza come cibo, acqua, torcia, kit di pronto soccorso, radio a batteria e batterie extra.

Uno scenario questo, che indubbiamente preoccupa e non poco.