Continua la guerra in Ucraina e anche la speranza di vedere la fine il 9 maggio sembra svanita. Intanto, la Russia risponde alle sanzioni imposte dai paesi Occidentali con un decreto contro i Paesi Ostili. Vladimir Putin, come riferisce l’agenzia di stampa Tass, ha deciso di rispondere alle sanzioni mentre Bruxelles è pronta a varare un pacchetto di misure contro Mosca. Ma che cosa prevede il decreto firmato da Putin e che cosa rischia l’Italia?

Continua la guerra in Ucraina, Putin firma decreto contro paesi ostili: ecco cosa contiene

Come riporta l’agenzia, il decreto prevede delle misure economiche di ritorsione contro i paesi ostili.

In particolare, nel documento si fa riferimento al divieto in Russia di effettuare transazioni e concludere accordi “con individui stranieri ed entità legali sottoposti alle misure restrittive”.

Il decreto per i paesi ostili di Putin vieta anche di adempiere agli obblighi di contratti già in essere e di esportare dalla Russia beni e materie prime a persone presenti nella black list. Entro 10 giorni, Putin ha chiesto al governo di stilare una lista di soggetti che saranno oggetto di sanzioni.

Lo scopo è quello di proteggere gli interessi nazionali della Russia e vogliono anche rappresentare “una ritorsione contro le azioni ostili di alcuni Stati e organizzazioni internazionali”.

L’Italia tra i possibili paesi sanzionati, che cosa rischia

Tra i paesi sanzionati ci potrebbe essere anche l’Italia, oltre a Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti. Ciò significa che la Russia impedirà di esportare materie prime e beni nel nostro paese e saranno anche vietati contratti.

Intanto, come riporta un’importante fonte dell’Ue al quotidiano inglese Daily Star, entro il 9 maggio Putin vorrebbe conquistare anche Kryvyi Rih, città natale di Volodymyr Zelensky. Dovrebbe essere il prossimo obiettivo del presidente russo, una sorta di smacco, come ha annunciato l’intelligence ucraina, da festeggiare proprio il 9 maggio.

Se la città dovesse cadere in mano ai russi, come scrive Il Giornale, dal punto di vista simbolico sarebbe molto importante per la propaganda da conflitto di Putin, anche se il compito non sembra molto facile.