Anche l’Italia è pronta ad avere un ruolo strategico importante quando la guerra in Ucraina sarà finita. A confermarlo in un’intervista esclusiva rilasciata al Corriere della Sera è Serhiy Leshchenko, consigliere senior del Capo di Stato maggiore dell’Ucraina, incaricato dal presidente Volodymyr Zelensky per trattare con la Federazione Russa il raggiungimento di un accordo.

Secondo quanto sostenuto da Leshchenko, “l’Italia assieme ad altri partner occidentali è pronta a garantire l’Ucraina nei negoziati con Mosca”. È probabile che il consigliere si stia riferendo al successivo ingresso del suo Paese nell’Unione europea, come auspicato da Mario Draghi durante lo storico discorso di Zelensky al Parlamento italiano.

Ucraina nell’Unione europea? I ringraziamenti per Draghi

Serhiy Leshchenko riconosce a Draghi il merito di essere stato il primo tra i capi politici europei a dichiarare pubblicamente di essere favorevole all’entrata dell’Ucraina nell’Ue. Riguardo al possibile futuro all’interno dell’Unione, il consiglio del Capo di Stato Maggiore ucraino sottolinea: “Ci siamo guadagnati sul campo questa opportunità, e oltretutto il nostro esercito dimostra di essere più forte e determinato di altri eserciti dell’Europa”.

In occasione del video-incontro con il numero uno ucraino Volodymyr Zelensky lo scorso 22 marzo, il premier Mario Draghi aveva detto: “A chi scappa dalla guerra dobbiamo offrire accoglienza, di fronte ai massacri dobbiamo rispondere con aiuti, anche militari, alla resistenza. Davanti all’inciviltà l’Italia non intende girarsi dall’altra parte”.

E ancora: “Vogliamo disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell’Ucraina all’Europa: è un processo lungo fatto di riforme necessarie. L’Italia è al fianco dell’Ucraina in questo processo. L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione europea”.

Guerra in Ucraina, la rivelazione nei protocolli segreti

L’eventuale ingresso dell’Ucraina nell’Ue non implica un automatico inserimento del Paese di Zelensky nella Nato, anzi. Già nei giorni scorsi il presidente ucraino aveva frenato di fronte a questa opportunità, anche alla luce delle richieste di neutralità da parte della Federazione Russa.

A ribadire le affermazioni di Zelensky è ancora Leshchenko al Corriere: “La Nato ha commesso parecchi errori ed è stata molto ambigua, a partire dal suo summit del 2008, quando Kiev chiese di diventare membro e la Nato rispose confusamente, facendo capire che sarebbe stato possibile in futuro. Ciò ha generato aspettative irrealistiche e pericolose”.

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