L’effetto obbligo Green Pass sembra essere già finito. Dal 15 ottobre, per andare a lavoro è obbligatorio presentare il pass verde, una mossa che aveva spinto migliaia di non vaccinati a farlo, ma è durata poco. Infatti, le prime dosi somministrate continuano a calare e chi non vuole vaccinarsi continua a fare il tampone ogni 48 ore. Secondo il generale Figliuolo siamo ormai arrivati all’86% della popolazione vaccinata, ma il traguardo rimane quello di arrivare al 90%.

Green Pass obbligatorio fino a marzo oppure obbligo selettivo contro il crollo delle prime dosi

Nell’ultima settimane le prime dosi sono passate da 70mila al giorno a 20mila e per questo l’obiettivo del governo rischia di non essere raggiunto nel breve periodo.

Inizialmente, si pensava di poter raggiungere l’obiettivo del 90% di vaccinati nella prima settimana di dicembre, ma ora si rischia che non sarà così con tutte le conseguenze del caso. Di questo passo, infatti, il rischio è che le si arrivi al target prefissato a marzo. Che cosa succederebbe allora? Come scrive Huffington Post potrebbero essere due le azioni da mettere in campo. Da un lato prorogare l’obbligo del Green Pass almeno fino a marzo oppure introdurre l’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori, in modo da raggiungere il traguardo. In particolare, si tratta di lavoratori che operano a contatto con il pubblico.

Dare una nuova spinta ai no-vax

L’obbligo del Green Pass scade il 31 dicembre ma ci sono buone possibilità che venga ancora prorogato. Secondo Pier Paolo Sileri, infatti, prima si dovrebbe agire togliendo le mascherine al chiuso e poi si potrebbe pensare al Green Pass ma solo quando la situazione epidemiologica lo permetterebbe.
Lo stato d’emergenza finirà a il 31 dicembre ma non è detto che non venga nuovamente prorogato, per altri tre mesi. E’ a questo punto che l’obbligo di Green Pass fino a marzo potrebbe avere un senso.

Secondo il governo, infatti, chi non vuole vaccinarsi dovrebbe fare tamponi ogni 2 giorni per 6 mesi e spendere 200 euro. Tempi e costi che potrebbero dare un’ulteriore spinta alla vaccinazione e al traguardo fissato del 90% di vaccinati.

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