Oggi parte il Green Pass obbligatorio per andare a lavoro. Chi non è vaccinato dovrà fare un tampone ogni 48 ore, e sobbarcarsi il costo del test. Infatti, a meno che non si è esenti per motivi sanitari certificati, nessun tampone sarà gratuito e avrà un prezzo calmierato di 15 euro.

Le aziende che pagano il tampone ai dipendenti per avere il Green pass al lavoro

Alcune aziende, però, per andare incontro ai dipendenti e soprattutto non perderne in produttività, hanno deciso di pagare i tamponi.

Alcune lo faranno solo per il primo mese, per dare il tempo a chi non è vaccinato di farlo, altre lo pagheranno fino al 31 dicembre, quando di fatto scade lo stato d’emergenza.
Tra le aziende che hanno deciso di pagare il tampone ai dipendenti, troviamo Natura Sì, il supermercato biologico, che si sobbarcherà il costo dei tamponi dei 1.650 dipendenti.

Anche l’Ex Ilva, pagherà il tampone a 1.600 dipendenti diretti non vaccinati. L’azienda ha predisposto due ingressi distinti, uno per vaccinati con Green Pass e uno per chi deve fare il tampone, che potrà essere prenotato in una farmacia di Taranto.

Anche la Ducati Motor paga il test

Come riportano Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil anche alcune aziende del bolognese come Ducati Motor e Toyota Material Handling, ma ce ne sono anche altre, si sobbarcheranno il costo del tampone. Allo stesso modo l’azienda marchigiana Sailmaker, che opera nell’arredamento tessile navale, ha fatto sapere che si occuperà dei tamponi dei dipendenti, così come Piquadro, azienda leader nel settore accessori in pelle, che per evitare un calo della produzione pagherà il test. Molte altre aziende, invece, non hanno intenzione di pagare il tampone e pensano che deve essere il dipendente a pagare le conseguenze di questa scelta come il caso di Kiko Milano. Anche Confindustria aveva fatto sapere che i tamponi dovrebbero essere a carico dei clienti.

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