Tegola anche per badanti, arriva la mazzata, chi non ha il Green Pass non avrà diritto allo stipendio poiché non potrà recarsi sul posto di lavoro, proprio come in un ufficio. Ma botta pesante anche per colf conviventi, poiché dovranno lasciare la casa.

Green Pass badanti, niente stipendio

Per chi convive con la persona da accudire, se non è provvisto di Green Pass dovrà lasciare la casa perdendo quindi, oltre allo stipendio, anche il vitto e l’alloggio. Questa la decisione finale, in realtà più una chiarificazione che una nuova decisione, in quanto il decreto era già stato emendato.

Le famiglie che assumono badanti dovranno quindi assicurarsi che la persona assunta sia fornita di Green Pass o che se lo procuri, se era già stata assunta in precedenza. Diversamente, quella stessa famiglia avrà tutto il diritto di cercare altro idoneo lavoro per ricevere l’assistenza di cui necessita.

Ecco cosa si legge sulla decisione in merito al Green Pass per badanti: “Essendo il vitto e l’alloggio una parte della retribuzione, in assenza di un pass verde valido il lavoratore convivente sarà fin dal primo giorno obbligato a lasciare l’abitazione”. Parole e musica di Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico. Si tratta senza dubbio di un pugno di ferro del quale probabilmente badanti e colf non pensavano di dover affrontare.

Green Pass badanti, colf cacciate di casa

Il Governo ha attuato il pugno di ferro, come dicevamo, verso coloro che hanno deciso di non vaccinarsi e si rifiutano anche di fare il tampone. Insomma, chi non ha il certificato verde non può raggiungere il luogo di lavoro, oppure, se è già sul posto, non può rimanerci. Questa la sostanza della questione. È lo stesso Zini a spiegare questo dettaglio: “Il vitto e alloggio sono prestazioni in natura aventi natura retributiva sicché, alla luce della disciplina legale e della corrispettività del rapporto di lavoro domestico, è corretta la mancata attribuzione delle stesse in virtù della mancata esecuzione della controprestazione lavorativa”.

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