Da oggi 15 ottobre, il Green Pass è obbligatorio per tutti i lavoratori ma alcune categorie più di altre stanno manifestando disagi a causa della presenza di non vaccinati. I problemi maggiori derivano non solo dai maggiori controlli che le aziende dovranno fare, ma anche a quei dipendenti senza Certificazione che non si presentano a lavoro.

I settori dove ci sono più no-vax dopo l’obbligo del Green Pass

Tra i settori dove sono presenti molti più no-vax o comunque non vaccinati, figurano i portuali, dove il 40% non ha il vaccino, ma anche gli autotrasportatori, di cui almeno il 30% è privo di vaccino.


Per quanto riguarda i portuali, il 40% è senza vaccino o con vaccini non riconosciuti dall’Ema, in quanto stranieri. Il portavoce dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer, ha fatto sapere che su 950 lavoratori quasi la metà è senza Certificato Verde.

Anche nel settore trasporti pubblici figurano circa il 20% di non vaccinati. Questo potrebbe creare qualche problema di organizzazione dei turni e disagi conseguenti per chi deve spostarsi con i mezzi. In molte regioni, i sindacati hanno già lanciato l’allarme in merito alle ripercussioni sui servizi di bus e metro e così le aziende pensano a come organizzarsi in tempo chiedendo in anticipo il pass o monitorando le assenze anomale.

Nel comparto sicurezza sono circa 60mila i no-vax. Secondo Antonio Nicolosi, segretario generale del sindacato dei carabinieri Unarma: “Circa 15mila carabinieri non sono vaccinati. La cifra è analoga in polizia mentre aumenta molto per la penitenziaria”. Numeri simili per la polizia locale e i vigili del fuoco per cui la quota arriva, appunto, a 60mila.

Il problema dei vaccini non riconosciuti

Nell’agricoltura si contano almeno 390mila addetti senza vaccino. Molti sono stranieri che sono vaccinati con farmaci non riconosciuti e la loro assenza potrebbe creare disagi alla produzione. Quota importante anche nel settore colf e badanti dove il 50% della platea è senza vaccino, si parla di 600mila senza certificato, tra cui quelli vaccinati con Sputnik per cui il pass non è ammesso.

Nel settore della ristorazione, quindi cuochi, camerieri, ristoratori, risulta un 10% senza vaccino secondo le stime dell’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio. Nel settore logistica e autotrasporti il 30%. Anche in questo caso il problema riguarda i numerosi lavoratori stranieri con vaccino non riconosciuto.
No vax sono presenti anche negli altri settori, nelle piccole aziende con meno di 15 dipendenti, però, il datore può sostituire fino a 10 giorni il dipendente che non si presenta a lavoro.

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