È arrivata una buona notizia per Venezia. Il Governo ha deciso di dirottare in forma temporanea l’attracco delle Grandi Navi verso Marghera con lo scopo di tutelare il patrimonio storico-culturale del mondo intero e non soltanto dell’Italia. Questa scelta è arrivata anche a seguito del tamponamento di un battello ormeggiato a San Basilio causato dalla nave da crociera Opera Msc e mette in pratica il Decreto Clini-Passera del 2012 con il quale si vietava che nel canale di San Marco e della Giudecca transitassero navi di volume lordo superiore alle 40 mila tonnellate.

Il nuovo progetto per le navi da crociera

Il Decreto Clini-Passera del 2012 (anche se temporaneamente) è entrato in vigore per cercare di preservare la laguna di Venezia dirottando le Grandi Navi su Marghera. In merito ad esso Luca Zaia, presidente del Veneto, durante la conferenza stampa tenutasi nella sede della Protezione Civile a Marghera, ha comunicato che tale decreto non è nulla di nuovo. Anzi si tratta di una legge vecchia di ben 9 anni fa.
Nel comunicato presentato dal Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili si legge inoltre che è stato deciso di lanciare un concorso di idee per capire come risolvere in modo definitivo e strutturale il problema del transito delle Grandi Navi a Venezia. In più l’Adspmas, che è l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, come riporta IlGazzettino, avrebbe promulgato un concorso per costruire un nuovo terminale per le crociere nel canale Nord di Porto Marghera (sponda nord): esso dovrebbe avere un terminal passeggeri con banchina rivolta proprio verso il canale industriale in modo tale da recuperare anche tale area che è utilizzata poco e che è degradata.

Per il comitato No Grandi Navi è una vittoria

Il dirottamento della Grandi Navi a Porto Marghera per il comitato No Grandi Navi è una grande vittoria per tutte quelle persone che da anni protestano contro il loro passaggio a Venezia.

Per il comitato, però, per utilizzare porto Marghera come soluzione temporanea si dovrebbe anche dimostrare se vi sono degli effetti dal punto di vista ambientale. Per i No Nav è infatti necessaria in primis una valutazione ambientale anche perché “sono stati dimostrati limiti della navigazione lungo il canale Malamocco Marghera, dovuti alle condizioni del canale lagunare, dei venti e del contesto industriale preesistente in aree a rischio rilevante“. L’invito ai cittadini e a gli organi competenti è quindi quello di partecipare al tavolo di discussione il prossimo 10 aprile a Santa Maria Formosa per cerca di risolvere tale situazione.
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