Cosa succederebbe se gli insetti si estinguessero? Il rischio di fare una brutta fine per intere popolazioni di insetti è davvero tangibile, e tralasciando le esultanze di giubilo da parte di entomofobi, i danni naturali potrebbero essere davvero enormi con l’estinzione di massa dei piccoli animaletti invertebrati.

Insetti a rischio estinzione

“Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”, affermava Albert Einstein. Un futuro apocalittico di questo tipo potrebbe essere meno ipotetico di quanto si creda.

Uno studio infatti rivela che clima, agricoltura intensiva e pesticidi stanno facendo un gravissimo danno ad intere popolazioni di insetti. Lo studio effettuato da Biological Conservation incrocia 73 diverse documentazioni sul tema. Quel che ne viene fuori è sconcertante, gli insetti sono davvero a rischio estinzione e l’intero ecosistema della natura si troverebbe in questo modo al collasso.

Più del 40% delle specie di insetti nel mondo rischia di estinguersi nelle prossime decadi, secondo la ricerca che indica una riduzione al ritmo del 2,5% all’anno, secondo le più ottimistiche stime disponibili. Il tasso di estinzione è otto volte più veloce di quello di mammiferi, uccelli e rettili. L’habitat dei nostri amici (o nemici) insetti è profondamente cambiato a causa di agricoltura intensiva e terribili pesticidi che vengono iniettati nell’aria. Queste le cause principali, se non sostanzialmente le uniche, che stanno portando all’estinzione di intere popolazioni di insetti.

I ricercatori parlano dell’inizio della sesta grande estinzione di massa, la prima a riguardare gli insetti. Ad ogni modo, come dicevamo poc’anzi, e come ci suggeriva lo stesso Einstein, se quei diabolici mostriciattoli volanti scompaiono, anche gli altri esseri sulla faccia della terra non se la passeranno molto tempo, poiché l’intero ecosistema verrebbe modificato con conseguenze terribili per la natura che ci circonda. Il suggerimenti immediato da parte degli scienziati è di riflettere sugli attuali sistemi di agricoltura e ripensare a metodi alternativi rispetto a quelli attuali.

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