Il tema del gas russo e dello stop a maggio è sempre attuale. Stefano Besseghini, presidente Arera ha rilasciato un’intervista al Corriere dove ha spiegato che da maggio il gas russo potrebbe subire una frenata e bisognerà quindi ridurre i consumi. Alla domanda se c’è il rischio che il prossimo inverno non ci saranno gli stock di gas in Italia, Besseghini ha risposto che se si andrà incontro ad una chiusura delle forniture di gas russo il rischio c’è.

Gas russo, possibile stop a maggio, limitazione all’illuminazione notturna e gli altri possibili interventi 

In merito al tema del sistema dei pagamenti delle forniture in rubli e un possibile stop al gas russo a maggio e la conseguente risposta del governo, il presidente Arera ha dichiarato:

“In effetti potrebbe accadere in maggio.

In questo caso il rischio di non riempire completamente gli stoccaggi potrebbe esserci. Bisogna vedere quello che riusciamo a recuperare dagli accordi che l’Italia ha già stretto e da quelli che si sta cercando di concludere. In quel caso entreremmo quasi certamente in uno scenario di emergenza, quindi scatterebbe un protocollo che prevede dei distacchi di carico e delle prevalenze fra le utenze. I dettagli sono riservati, ma si vedrà”

Tra i possibili interventi si parla della limitazione all’illuminazione notturna, la riduzione di un grado o due per il riscaldamento.

Continua la guerra in Ucraina e la città di Mariupol è allo stremo

Intanto, la guerra in Ucraina potrebbe cambiare volto dopo la caduta della città di Mariupol, ormai distrutta. In base alle ultime notizie, sembra che centinaia di combattenti del battaglione Azov siano ancora ammassati nell’acciaieria Azovstal con donne e bambini. La Russia ha lanciato un nuovo ultimatum ma non è stato accettato nonostante la situazione gravissima del battaglione. Mancano rifornimenti militari e alimentari, si tratta di una vera e propria resistenza estrema per l’Ucraina.

Per la Russia, Mariupol è fondamentale perché è il secondo porto del Paese con una buona possibilità di attracco e la possibilità per la Russia di creare un corridoio tra i territori controllati e la Crimea. Conquistare la città per i russi vorrebbe anche dire ottenere più forza durante le trattative di pace e migliorare la rete logistica. La città di Mariupol, infatti, si trova ormai allo stremo. Secondo il ministro della Difesa russo, Shoigu:
«Serviranno ancora tre, quattro giorni per terminare l’operazione, perché ci sono ancora 2mila soldati ucraini asserragliati. Ma la città di Mariupol è di fatto, e proprio ad eccezione dell’acciaieria sotto controllo russo».