È arrivata la Pan Europe Consumer guide 2021, ecco il link, per aiutare i consumatori ad effettuare delle scelte consapevoli quando si acquista frutta e verdura. Ha quindi individuato tre categorie di prodotti a rischio raggruppandoli in base alla frequenza di pesticidi che potrebbero essere dannosi per il sistema ormonale. Ecco le info.

Quali sono frutta e verdura da bollino rosso

Dai dati comunicati nella guida 2021 Pan Europe Consumer si evince che i prodotti a bollino rosso sono la lattuga (origine Belgio 94%/Germania 77%), l’insalata (origine Spagna 69%, Italia 62%), il prezzemolo (Polonia 62%), il ribes (origine Germania 90%), le ciliegie (Francia 93%), le pere (origine Belgio 92% e Portogallo 84%), il cavolo (origine Spagna 74%), le pesche (Sud Africa 73%), le fragole (Belgio 95%/ Grecia 85%/ Paesi Bassi 80%) e le albicocche (Grecia 66%/ Francia 63%).


Prodotti come pesche, fragole, ciliegie e pere, quindi, andrebbero evitati mentre patate, olive, cereali e avocado andrebbero consumati di più perché generalmente privi di pesticidi. Sempre dalla ricerca è emerso che alcuni prodotti come pere e ciliegie, poi, possono contenere fino a 7 pesticidi in contemporanea mentre le pesche in alcuni casi fino a 9.
Il consiglio che viene dato è quello di evitare l’esposizione ai pesticidi che possono alterare il sistema endocrino (EDP) ovvero quelli che si possono trovare come residui di pesticidi nella verdura e nella frutta coltivate convenzionalmente. Per evitarli si dovrebbero acquistare principalmente dei prodotti biologici  e dovrebbero farlo soprattutto le donne incinte.

La situazione in Italia

Dall’ultimo rapporto di Legambiente è emerso che nel nostro paese soltanto il 52% dei campioni analizzati è privo di residui di pesticidi. Analizzando, però, dettagliatamente i dati negativi emerge che i campioni fuorilegge non superano l’1,2% del totale. Un’indagine di Alroconsumo del 2020 ha portato alla luce, invece, che alcuni tipi di ortaggi presentano residui di pesticidi anche sulle foglie e sulle bucce come ad esempio il sedano e la buccia di limone.

Sul cavolfiore e sul porro, invece, la stessa indagine non ha riscontrato nulla. Tra la frutta, invece, sono stati riscontrate tracce sulle bucce di arancia e sulla mela. L’indagine è stata effettuata su 400 campioni di frutta e verdura di diversi tipi e in diversi supermercati.
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