Attenti ai flashbulb memories, termine che sta ad indicare un ricordo traumatico vivido e che neppure il tempo sembra poter cancellare come se la memoria se lo fosse appiccicato addosso. Chi non ha mai provato nella vita un momento particolarmente traumatico, uno di quei ricordi che anche a distanza di tanti anni sembra ancora impresso nella memoria? Provare certe emozioni, anche forti, rimproveri o mortificazioni causano l’immagazzinamento di un ricordo traumatico, memoria che sembra non scalfire mai. La dimostrazione è che, anche a distanza di anni, quel ricordo sembra sempre vivo nella nostra mente, come se riuscissimo a provare particolari emozioni solo rievocandolo per qualche secondo.

Rivivere un trauma

Si può parlare, a conti fatti, di rivivere un trauma, un dato che va messo a confronto con il corpo e la sua reazione all’evento traumatico rivissuto. Nel momento in cui un ricordo torna a galla, il fisico reagisce istintivamente, come una sorta di difesa: il cuore batte forte, il respiro si fa corto, cambia anche la circolazione sanguigna e gli arti si raffreddano.

Il potere degli indizi trigger

Gli indizi che ci rammentano del nostro trauma vengono chiamati trigger. Ad esempio, chi vuole dimenticare una relazione finita male o un episodio della vita mortificante evita tutti quei luoghi che gli ricordano quella persona, quella storia come se si volesse nascondersi dai trigger che innescano il meccanismo di turbamento. Col tempo , l’evitare i trigger e affrontare lo stress post-traumatico conduce ad un cambiamento sostanziale dello stile di vita e limita la libertà individuale. A tal proposito, come riporta La Stampa, per superare lo stress post traumatico è consigliabile la pratica chiamata sensory-motor, una psicoterapia fondata sui metodi della CBT accompagnata dallo sport per sciogliere il corpo.

Leggi anche: Quanto caffè bere al giorno per avere benefici