Riuscite ad immaginare come potrebbe cambiare la vita delle persone tra qualche anno con l’introduzione dell’Euro digitale per i pagamenti? Sempre più persone usano i pagamenti digitali, anche se l’Italia si conferma uno dei paesi in cui ancora il contante la fa da padrone. Anche le monete virtuali si stanno facendo largo. Con il boom di criptovalute come Bitcoin o Ethereum, le istituzioni internazionali si dicono pronte ad introdurre delle monete virtuali per stabilizzare le transazioni. L’Euro digitale è una di queste e avrebbe dalla sua l’essere privo di rischi e sicuro.

Dal 2026 potremmo diminuire drasticamente le operazioni in cash per usare maggiormente l’Euro digitale. La proposta arriva dall’Europa ed è stata avanzata dalla Commissione Ue, la quale ha dichiarato – a nome del vicepresidente Valdis Dombrovskis – che sarà presentata nei primi mesi del 2023.

Euro digitale dal 2026, cos’è la nuova proposta della Commissione Ue

Dombrovskis durante la conferenza congiunta con la Bce ha sottolineato che il contante è ancora molto usato ma sicuramente è in declino rispetto al passato, soprattutto in alcuni paesi. Nell’Eurozona, i pagamenti non in contanti, e quindi effettuati con la carta, sono aumentati del 12,5% nel 2021. A crescere sono soprattutto i pagamenti con carta rispetto al cash.
Secondo il vicepresidente della Commissione europea, l’euro digitale avrebbe tutte le carte in regola per apportare dei vantaggi alle imprese e ai cittadini. Sarebbe “un’alternativa di denaro pubblico ai mezzi di pagamento digitali privati.”

Ma come funzionerebbe l’idea dell’euro digitale? La Bce vorrebbe affiancarlo al contante, un mezzo di pagamento sicuro e facile da usare, che potrebbe essere usato per operazioni di pagamento essenziali nell’area euro e soprattutto in maniera del tutto gratuita. Considerando che i pagamenti elettronici stanno crescendo a vista d’occhio, l’euro digitale offrirebbe alle imprese un’alternativa di pagamento.

Con questa moneta elettronica europea, gli esercizi commerciali e le piccole imprese potrebbero ricevere i pagamenti dalla clientela. Senza contare che sarebbe possibile usufruire del “pagamento automatizzato o l’applicazione di una qualche forma di identità digitale”- come viene specificato dalla banca centrale europea.

Le tappe

La Bce ha anche specificato che l’Eurosistema non vuole raccogliere i dati sui pagamenti degli utenti o tracciare le abitudini di pagamento. Con l’euro digitale, i cittadini potrebbero pagare senza la necessità di condividere dati con altri soggetti. Inoltre, l’euro digitale non avrebbe bisogno di banche commerciali. Attualmente c’è uno studio sulla fattibilità del progetto, poi nel 2023 dovrebbe arrivare la proposta della Commissione Europea, che dovrà passare dai negoziati con Parlamento e Consiglio degli Stati membri. Ovviamente, c’è anche da considerare il timore delle banche.

Con l’euro digitale, infatti, i cittadini potrebbero convertire i loro depositi nella valuta digitale della Banca Centrale con un clic – come sottolinea Politico – creando di fatto una corsa agli sportelli online. Una riflessione arriva anche da Fabio Pennetta, membro del Comitato esecutivo della BCE, secondo cui i clienti in futuro si sposteranno verso le monete virtuali e se non lo farà la Bce lo faranno altri. Dunque, lo scopo della Commissione è togliere spazio ai bitcoin ed evitare che i colossi hi-tech creino una posizione dominante nel settore delle monete virtuali.

Per adesso, comunque, non è ancora chiaro come circolerà l’Euro digitale. Le banche centrali pensano ad un’architettura ibrida, ossia la banca emetterebbe denaro direttamente agli utenti senza passare alla banca commerciale. In discussione c’è un sistema che protegge la privacy, ad esempio operazioni fino a 50 euro l’una fino a massimo mille potrebbero non essere registrate. Ne sapremo di più tra qualche mese.