Dopo il rinvio causato dalla pandemia da coronavirus, le Elezioni Regionali 2020, previste per la primavera, sono state rinviate in autunno. Il decreto elezioni, infatti, ha prorogato di alcuni mesi la durata del mandato dei governatori e dei consigli regionali, in quanto il rinnovo era previsto per il 2 agosto.

Si tratta di una tornata elettorale molto importante, perché coinvolge 7 regioni e un numero molto elevato di elettori: le elezioni regionali e amministrative rispondono a logiche differenti dalle elezioni politiche, ma è anche vero che si tratterà di un banco di prova decisivo per la tenuta dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte?

Ma dove si vota? Le regioni coinvolte sono Campania, Marche, Liguria, Puglia, Veneto, Toscana e Valle d’Aosta.

Con ogni probabilità si voterà il 20 e 21 settembre, una novità rispetto a tutte le ultime tornate elettorali, quando si votava in un’unica giornata. La motivazione è sempre connessa alla pandemia: concedere due giorni dovrebbe evitare assembramenti ai seggi.

Campania, i candidati per le Regionali 2020: per la terza volta, la sfida è tra De Luca e Caldoro

Il sistema elettorale per le Regionali in Campania è proporzionale con un premio di maggioranza che assicura il 60% dei seggi, è possibile inoltre il voto disgiunto e l’espressione di due preferenze, un uomo e una donna.

Per la terza volta, a contendersi il ruolo da governatore saranno il presidente uscente, Vincenzo De Luca, il quale ha raggiunto un alto livello di gradimento per la gestione dell’epidemia e per le sue inequivocabili doti attoriali, e Stefano Caldoro, proposto da Forza Italia e che dovrebbe essere appoggiato anche dalle altre forze della destra. Per il M5S troviamo Valeria Ciarambino.

I candidati per le Marche alle elezioni Regionali 2020

Il sistema elettorale per le Regionali nelle Marche è proporzionale con un premio di maggioranza, ma non è previsto il voto disgiunto.

I candidati saranno Maurizio Mangialardi per il Partito Democratico, anche se non è ancora certo se sarà appoggiato anche da Italia viva.

Il centrodestra candida invece Francesco Acquaroli, deputato di Fratelli d’Italia. Maurizio Mercorelli è stato invece scelto dal M5S.

La Liguria verso la riconferma di Toti alle Regionali 2020

Il sistema elettorale per le Regionali in Liguria prevede il turno unico e l’80% dei consiglieri eletti su base proporzionale e provinciale, mentre il 20% con listino bloccato e maggioritario. Non è ammesso il voto disgiunto.

Il centrodestra ovviamente ricandida Giovanni Toti, mentre gli sfidanti non sono stati ancora decisi: si sta cercando una possibile convergenza tra PD e M5S. il nome plausibile, anche se non piace troppo ai dem, è il giornalista Ferruccio Sansa. Probabile anche che Azione, Italia Viva e +Europa presentino un proprio candidato.

Toscana, i candidati per le Elezioni Regionali 2020

Il sistema elettorale prevede il doppio turno (l’unica tra le regioni di questa tornata), ma solo se nessuno dei candidati raggiunge il 40%, altrimenti scatta il premio di maggioranza. È possibile il voto disgiunto.

La Lega sembra intenzionata a espugnare un’altra regione tradizionalmente ‘rossa’ con la sua candidata Susanna Ceccardi. Il centrosinistra unito presenta invece Eugenio Giani, mentre il M5S Irene Galletti.

Puglia, la sfida è tra Fitto e Emiliano

Il sistema elettorale prevede un proporzionale senza ballottaggio con seggi stabiliti a partire da un listino unico. È possibile il voto disgiunto.

Raffaele Fitto, eurodeputato per Fratelli d’Italia, è il candidato della destra (oltre ad avere amministrato la regione dal 2000 al 2005), mentre il governatore uscente, Michele Emiliano, sarà sostenuto dal centrosinistra, tranne Azione, IV e +Europa che presenteranno Ivan Scalfarotto, sottosegretario agli Esteri. Il M5S scende in campo con Antonella Laricchia.

Veneto, le Elezioni Regionali per la riconferma di Luca Zaia

Il sistema elettorale prevede un proporzionale con premio di maggioranza.

È possibile il voto disgiunto.

La sfida in Veneto non dovrebbe presentare sorprese: Luca Zaia corre per il terzo mandato consecutivo e sembra quasi certa la sua rielezione. A sfidarlo saranno Arturo Lorenzoni, vicesindaco di Padova, per il centrosinistra, e Enrico Cappelletti per il Movimento 5 Stelle.

Valle d’Aosta, si rinnova il consiglio dopo lo scioglimento

Il sistema elettorale è differente da quello delle altre regioni: i cittadini eleggono i 35 consiglieri che, a loro volta, eleggono, a maggioranza assoluta, il governatore.

L’indagine per mafia ha azzerato il consiglio regionale dopo appena due anni di mandato. Non sono ancora noti i candidati, ma la partita si giocherà esclusivamente tra i partiti locali e tradizionali.

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