A meno di una settimana dal voto in vista delle elezioni politiche del 25 settembre, prosegue il toto ministri di un possibile governo Meloni. Questo qualora dalle urne il centrodestra risultasse primo davanti alle altre forze politiche del Paese, centronistra, Movimento 5 Stelle e Terzo Polo su tutte. Innanzitutto partiamo da un dato pressoché certo: Giorgia Meloni, in queste condizioni, diventerebbe la prima presidente del Consiglio donna in Italia. Non è un semplice “pensiero stupendo” di Giorgia, ma un’ipotesi sempre più realistica man mano che ci si avvicina al voto.

 E Salvini? Anche lui sogna di ricevere l’incarico da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma è più probabile che si debba accontentare di un incarico da ministro. Almeno sarebbe in buona compagnia, insieme tra gli altri a Vittorio Sgarbi.

Il toto-ministri del governo Meloni alle elezioni politiche

Come già accennato prima, una vittoria larga del centrodestra spalancherebbe le porte di Palazzo Chigi a Giorgia Meloni. A dirlo è anche il patto tra i tre leader della coalizione: governa chi prende un voto in più. Ecco, Giorgia dovrebbe prendere molti voti in più rispetto sia alla Lega sia a Forza Italia. Da qui l’equazione semplice: vittoria del centrodestra = Meloni premier.

Poi c’è tutto il discorso legato al toto-ministri del governo Meloni. Uno dei nomi più papabili è quello di Vittorio Sgarbi, pronto ad accettare un’eventuale chiamata per ricoprire di nuovo il ruolo di ministro ai Beni Culturali. Il noto critico d’arte dovrebbe superare la concorrenza di Giulio Tremonti, che in passato è stato ministro dell’Economia.

E a proposito del Mef, si fa largo l’ipotesi di affidare uno dei dicasteri cruciali a una figura tecnica: Fabio Panetta, che oggi fa parte del comitato esecutivo della Bce. Le alternative rispondono ai nomi di Domenico Siniscalco e dello stesso Giulio Tremonti.

C’è anche Sgarbi

Nel nuovo governo Meloni dovrebbe trovare posto anche il co-fondatore di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto, alla guida del ministero della Difesa.

Per quanto riguarda invece il ministero dell’Interno, in pole position c’è sempre Matteo Salvini. Qualora però non si dovesse concretizzare la nomina del segretario della Lega, spazio a uno tra Adolfo Urso (numero uno del Copasir) e l’ex prefetto Giuseppe Pecoraro.

Per il ministero del Lavoro, infine, il nome più accreditato è quello di Maurizio Lupi, esponente di spicco di Noi Moderati.

Questo il toto-ministri del governo Meloni aggiornato a una settimana dal voto:

-Economia: Fabio Panetta
-Difesa: Guido Crosetto
-Salute: Francesco Rocca
-Lavoro: Maurizio Lupi
-Sviluppo economico: Giancarlo Giorgetti
-Interno: Matteo Salvini
-Energia: Paolo Scaroni
-Transizione Ecologica: Roberto Cingolani
-Turismo: Massimo Garavaglia
-Beni Culturali: Vittorio Sgarbi
-Agricoltura: Riccardo Molinetti
-Trasporti: Edoardo Rixi
-Pubblica Amministrazione: Giulia Bongiorno
-Giustizia: Carlo Nordio
-Riforme: Marcello Pera
-Sud: Raffaele Fitto
-Sport: Paolo Barelli
-Mare: Francesco Lollobrigida
-Vicepresidenza: Antonio Tajani
-Senato: Ignazio La Russa
-Camera: Vannia Gava.

Nonostante le elezioni ci saranno solo tra sei giorni, gli scenari non sembrano promettere ribaltoni e la lista dei toto ministri sembra solo anticipare qualcosa che attendono, senza troppe sorprese, un pò tutti.