A distanza di poche ore dalla caduta del governo Draghi, il leader del Carroccio Matteo Salvini era già entrato in modalità campagna elettorale. E questo nonostante fino a poche ore prima del voto, insieme a Forza Italia, sostenesse convintamente l’esecutivo. Detto questo, sebbene manchi ancora all’appello un documento ufficiale, dalle parole dell’ex ministro dell’Interno pronunciate in quest’ultimi giorni è possibile farsi già un’idea chiara su quali saranno i punti cardine del programma elettorale della Lega in vista delle elezioni politiche del 25 settembre.

Di recente, abbiamo visto anche il programma di Calenda.

Gli elementi più importanti del programma elettorale di Matteo Salvini (Lega)

Nel corso di un’intervista radiofonica rilasciata sulle frequenze di Radio24, Matteo Salvini ha rispolverato tre dei vecchi cavalli di battaglia della coalizione di centrodestra: ponte sullo Stretto, energia nucleare e flat tax.

In merito invece al posizionamento dell’Italia nel quadro estero, ora più che mai importante con l’infuriare della guerra in Ucraina e le mille polemiche scoppiate nei giorni scorsi per un presunto legame tra la Russia e la scelta della Lega di far mancare il suo appoggio al governo Draghi, il segretario nazionale della Lega ha affermato che la Lega è europeista e atlantista, aggiungendo che questo non significa non auspicare buoni rapporti con Vladimir Putin.

Elezioni politiche 25 settembre, capitolo pensioni

Capitolo pensioni. In un’intervista concessa al Tg5, Salvini ha tuonato nuovamente contro la legge Fornero. Qui ha spiegato di voler azzerare la riforma pensioni voluta dall’ex ministra del governo Monti e, al tempo stesso, raggiungere un accordo con gli altri partiti per l’introduzione di quota 41, che permetterebbe a tutti i lavoratori di andare in pensione una vola raggiunti i 41 anni di contributi, indipendentemente dalla loro età.

Infine, per quanto riguarda il tema dell’immigrazione, Matteo Salvini è stato chiaro: “Fermare gli sbarchi di migliaia di clandestini significa sicurezza”, promettendo di adottare la stessa strategia “tolleranza zero” adottata quando era vicepremier e ministro dell’Interno durante il governo Conte I.