Manca un mese esatto alle Elezioni politiche del 25 settembre 2022. La TV e i giornali sono pieni di politici che si scontrano sui programmi elettorali cavalcando anche il problema del caro bollette e dei tagli che vengono promessi agli italiani, stanchi dei continui rincari. Diciamo la verità, la maggior parte degli italiani si è già fatta un’idea più o meno chiara su chi votare, anche se molti sono quelli tentati di tenersi il voto in tasca e non darlo a nessuno.

Negli ultimi mesi abbiamo tutti visto come le bollette di luce e gas hanno subito aumenti pesanti, che gli italiani hanno dovuto accettare in silenzio, come se già non bastavano quelli della benzina e dei prodotti alimentari. Con le prossime elezioni forse qualcosa potrebbe cambiare. Vediamo cosa vogliono fare i partiti per cambiare questa situazione, ormai snervante per tutti noi.

I programmi dei partiti del Centrosinistra contro il caro bollette

Anticipiamo subito che i partiti non hanno dato risposte chiare per far fronte al caro bollette, considerando anche la crisi energetica e il possibile aumento del gas per il prossimo inverno. La maggior parte sembra seguire il “modello Draghi“, ossia mantenere il prezzo basso andando ad intervenire sul costo con l’obiettivo di raggiungere un prezzo massimo. L’autunno, però, è vicino e secondo il Centrosinistra potrebbe essere troppo tardi. Il Partito Democratico, ad esempio, vorrebbe proporre un tetto nazionale di 100 euro/Megawattore per le bollette elettriche. C’è però un problema, che sottolinea il Fatto Quotidiano: di recente il prezzo medio è cresciuto di circa 100 euro e quindi chi pagherebbe l’eventuale differenza?

Il Partito Democratico, pensa che sia fondamentale un piano nazionale per il risparmio energetico. Il cavallo di battaglia, in tal senso, sembra essere il contratto di luce sociale per quelle famiglie con redditi medio-bassi. Letta ha parlato anche della necessità di prezzi amministrati con un tetto di 100 €/Mwh e il raddoppio del credito di imposta.

Infine, vorrebbe proporre il raddoppio del credito di imposta: l’obiettivo è compensare gli extra delle imprese.

Cosa vuole fare il Centrodestra

Allo stesso modo, anche i partiti di Centrodestra (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) accennano al taglio delle bollette per le elezioni politiche 2022 contro i rincari. Si legge della “realizzazione di un piano per autosufficienza energetica“. Ma anche dell’utilizzo delle risorse nazionali ma anche questi punti non sembrano dare risposte certe in merito al taglio delle bollette a partire dal 2023. In un altro capitolo dei lunghi programmi elettorali, si accenna al noto Price Map, il tetto al prezzo del gas. Il problema è che il confronto avverrà solo da ottobre in poi e per la nuova stagione invernale sarà tardi.

Anche in questo caso non sembrano esserci spiragli per un vero cambiamento. La Lega, invece, punta ad una strategia energetica con l’intenzione di proseguire con le mosse già studiate dal governo Draghi. Ciò comprende il rafforzamento del bonus sociale per le famiglie in difficoltà e aumento degli oneri di sistema.

Anche il Movimento 5 Stelle accenna al teme energetico nel suo programma elettorale per le elezioni politiche. Oltre al tetto europeo sui prezzi, il partito di Conte vorrebbe sganciarsi dal mercato olandese. Al tetto europeo guardano anche Azione e Italia Viva, che inoltre vorrebbero che i guadagni extra delle imprese energetiche andassero alle famiglie con redditi medio-bassi, oltre che alle imprese energivore. Il Terzo Polo, infine, propone anche l’aumento della produzione del gas nazionale ed eventuali istallazioni di navi di rigassificazione.

Insomma, il nuovo Governo, qualunque sarà, dovrà affrontare sfide pesanti sul tema dei rincari bollette. I programmi di ogni partito, però, non sembrano lasciare spazio a grandi cambiamenti.