Mancano meno di due settimane alle elezioni del 25 settembre. In questi ultimi giorni di campagna elettorale, i partiti sono sempre più concentrati a promuovere cavalli di battaglia o suonarsele. Nel vero senso della parola. E’ difficile che i cittadini non abbiamo già deciso chi votare e da che parte stare. I leader, intanto, provano il tutto per tutto puntando su temi molto cari o particolarmente sentiti. In tutto ciò, dopo la promessa di innalzare a 1.000 euro le pensioni minime, sul solco di una delle sue promesse elettorali più famose, Silvio Berlusconi è tornato su Twitter per rilanciare un’iniziativa analoga, e cioè uno stipendio di almeno 1.000 euro per ragazzi e ragazze assunti a tempo indeterminato dalle aziende.

Oltre a rivolgersi ai più giovani, il leader di Forza Italia ha parlato anche alle imprese, annunciando l’eliminazione di qualsiasi tassa e spesa contributiva per i primi due anni. Per ottenere però tali agevolazioni, le aziende dovranno impegnarsi a offrire un contratto a tempo indeterminato ai giovani.

L’ultima promessa di Silvio Berlusconi ai giovani

Non è forse un caso che in questi ultimi giorni che ci separano dal voto Silvio Berlusconi abbia scelto di estrarre dal cilindro la proposta di almeno 1.000 euro al mese di stipendio per i più giovani. L’iniziativa ricorda da vicino quella delle pensioni minime a un milione di lire. Pardon a 1.000 euro. Che aveva contraddistinto una delle sue più celebri campagne elettorali. Restano in ballo, in ogni caso, le solite domande. Tra tutte quali sono le risorse che finanzieranno i 1.000 euro di stipendio minimo ai lavoratori giovani assunti a tempo indeterminato? Che cosa si intende per giovani? Dopo i primi due anni di agevolazioni, le aziende riceveranno un qualche altro aiuto da parte dello Stato?

L’alternativa di Pd e Movimento 5 Stelle

L’alternativa allo stipendio da almeno 1.000 euro per i giovani assunti a tempo indeterminato è il salario minimo proposto da Partito democratico e Movimento 5 Stelle.

In particolare, i dem e cinque stelle in vista delle elezioni del 25 settembre, vorrebbero istituire un salario minimo legale pari a 9 euro lordi all’ora. Tra le due forze politiche, la prima a presentare la proposta sul salario minimo per tutti i lavoratori è stato il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. In seguito è arrivato anche il Partito democratico di Enrico Letta. I democratici insistono anche sulla volontà di azzerare i contributi per le assunzioni dei giovani fino all’età di 35 anni.

Restando in casa Pd, si segnala anche la dote da 10.000 euro ai 18enni da finanziare tramite un’aliquota al 20%. Questo sulle tasse di successione superiori a 5 milioni di euro. Una misura non nuova quella del Partito democratica, perché già bocciata dal presidente del Consiglio Mario Draghi nel 2021. I giovani sembrano essere nelle grazie dei partiti ed è una cosa giusta. Ora resterà da vedere che cosa sceglieranno di votare e se gli sforzi dei politici di iscriversi su Tiktok, Twitter e via dicendo sarà ripagato.