Con le elezioni del 25 settembre si è aperta una vera e propria voragine che sta fagocitando pareri e riflessioni non solo di politici, ma anche di intellettuali. È il caso di Roberto Saviano. Lo scrittore e giornalista campano ha sparato a zero sul centrodestra, con frecciate dirette in special modo a Salvini, Meloni e Berlusconi. Il suo attacco naturalmente non è passato inosservato e ha scatenato subito una serie di polemiche sui social, dividendo la platea tra chi lo acclama perché sposa le sue idee politiche, e chi lo critica perché naturalmente schierato dalla parte opposta.

Elezioni 25 settembre, l’attacco di Saviano

Mentre i vari partiti fanno campagna elettorale e annunciano i propri programmi in vista delle elezioni del 25 settembre, ci sono anche intellettuali che si schierano apertamente a favore di determinate linee politiche e ne attaccano senza freni le parti opposte. È il caso di Roberto Saviano che pubblica sui suoi profili social il seguente post: “Dio, patria e famiglia, slogan in uso prima del #fascismo, diventa sintesi della visione di Mussolini. Dio come unica verità, Patria come confine da difendere, Famiglia come monopolio dell’affetto. Dio, Patria e famiglia, così declinati, non sono valori, sono un crimine”.

La frase è stata accompagnata da foto ritraenti i leader di Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia, quindi stiamo parlando di Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Insomma, un attacco diretto che non può che dividere la platea, anche se al momento pare che la percentuale dei favorevoli all’opinionista siano in minor numero rispetto a coloro che hanno manifestato disappunto per la dichiarazione ritenuta troppo “violenta”. Anche i sondaggi indicano una netta preferenza da parte dell’elettorato per la coalizione di Centrodestra, in special modo se con Giorgia Meloni come nuova futura premier, la prima donna della storia della nostra Repubblica.

Saviano come Cirinnà

La polemica sorta non è cosa nuova, anzi in realtà si tratta ormai di un topos quando si arriva in campagna elettorale.

Le elezioni del 25 settembre infatti saranno sicuramente la grande occasione per gli italiani di ridisegnare il volto del Governo. A destra c’è chi invoca il solito complotto della sinistra per scongiurare la sconfitta, visto che lo schieramento destrorso non ha saputo rispondere in modo adeguato alle posizioni avversarie. Per quanto riguarda la sinistra invece, quello che si prospetta è una sconfitta che può avere forti ripercussioni sul concetto di democrazia.

Insomma, è il solito gioco delle parti che puntualmente si verifica prima di ogni chiamata alle urne. A conti fatti, comunque, a uno sguardo esterno, può sembrare cosa positiva che finalmente gli italiani siano chiamati al voto dopo una serie di governi tecnici che sostanzialmente hanno lasciato nei cittadini più amarezza che soddisfazione. Speriamo che questa volta si faccia la cosa giusta per il paese e i suoi cittadini, al di là degli schieramenti in campo.

Del resto, come recita la frase attribuita a Joseph De Maistre (ancor prima ad Aristotele): “ogni popolo ha il Governo che si merita”.