Quando manca sempre meno alle elezioni politiche del 25 settembre, i leader dei partiti politici affilano le unghie e tirano fuori ogni cavillo pur di affossare l’avversario. Lo stiamo vedendo bene durante questa campagna elettorale senza esclusione di colpi, dove persino il lavoro passato di un certo politico diventa oggetto di dibattito e botta e risposta. Durante il suo intervento alla Confederazione nazionale artigiana, Carlo Calenda si è rivolto al pubblico illustrando il programma del Terzo Polo. Poi, il leader di Azione ha sottolineato di nuovo l’importanza di avere Mario Draghi alla guida del Paese.

Nel farlo, ha messo sullo stesso piano l’assunzione dei nuovi dipendenti di una piccola impresa con la scelta dei candidati. E qui è arrivata una stoccata che a molti addetti ai lavori è sembrata rivolta a Luigi Di Maio, numero uno di Impegno Civico. Una frase a cui l’ex M5S ha risposto prontamente con un post via Facebook. Insomma, siamo alle solite.

Elezioni politiche 25 settembre, Calenda e il venditore di bibite

Carlo Calenda non poteva essere più chiaro. Come si dice? Dire pane al pane e vino al vino. O almeno questa è la lettura che tutti, più o meno, hanno dato alle sue parole. Eccole: “Se una persona ha fatto il venditore di bibite, ad esempio, non lo prenderei in questa impresa”. Proseguendo nel suo ragionamento, l’alleato di Matteo Renzi rincara la dose: “Se quella persona vi dicesse che l’impresa diventa più grande della General Electric, chiamereste la neuro”.

Di Maio risponde a muso duro

Dopo pochi minuti, ecco arrivare la replica di Luigi Di Maio, che decide di rispondere a muso duro. Il leader di Impegno Civico, che in passato ha lavorato come steward allo stadio San Paolo di Napoli, ha risposto così: “Carlo Calenda, anche un “venditore di bibite” merita rispetto.

La cultura dell’odio e del disprezzo che tu alimenti – prosegue Di Maio – è classista e discriminante”.

E ancora: “Chi nella vita è stato meno fortunato di te, e ha fatto lavori umili, non può essere denigrato e messo ai margini della società”. Infine, al termine del post Di Maio è di nuovo sbottato: “Quelle persone vanno aiutate e valorizzate. Quelle persone per me sono eroi. Dovresti solo vergognarti.

Una vecchia polemica

Non è la prima volta che gli avversari politici di Luigi Di Maio prendono di mira la sua precedente professione. C’è però un dato: l’ex figura di primo piano del M5S ha negato di aver mai venduto bibite. Lo ha fatto durante una chiacchierata con Maurizio Costanzo in una puntata de L’Intervista trasmessa a fine maggio del 2020. In realtà, era sì al San Paolo ma per accogliere i vip in tribuna autorità. A Calenda basterà?