L’estate non è ancora finita ma già scattano i primi divieti antismog. Siamo arrivati in quel periodo dell’anno in cui andare in auto in città, ma ovviamente dipende anche dove uno abita, diventa un terno a lotto a causa delle zone a traffico limitato. Così vediamo una marea di automobilisti che non possono andare in centro e cercano in ogni modo di arrivare a destinazione usando mezzi pubblici o parcheggiando in periferia. A breve dovremo abituarci ai razionamenti di luce e gas per sopportare l’inverno e far fronte ai rincari ma non solo.

Gli automobilisti saranno chiamati a controllare se la propria auto potrà circolare o meno in città. In caso contrario, si rischia anche una multa salata.

In Piemonte, ad esempio, fino al 15 aprile, a causa degli alti livelli inquinanti nell’aria, sono in vigore alcune limitazioni al traffico. Una mossa prevista più avanti anche in altre città italiane come Milano, dove da sempre il problema delle polveri sottili è più che mai attuale. In questo caso i divieti scatteranno dal 1 ottobre. 

Dove scattano adesso i divieti antismog e le zone a traffico limitato 

Per adesso il provvedimento riguarda Torino e altri 32 comuni dell’hinterland. Ogni giorno, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19, sarà vietata la circolazione dei veicoli diesel Euro 3 ed Euro 4 per il trasporto delle merci e delle persone. In più, il divieto riguarda anche moto e motorini Euro 0 e Euro 1. In questo caso non potranno circolare da 00 alle 24 anche nei giorni festivi.
A causa dell’innalzamento delle polveri sottili, inoltre, tornerà anche il monitoraggio con l’accensione del semaforo con i divieti di emergenza e di conseguenza lo stop anche per i veicoli superiori a Euro 4.
Solitamente i divieti scattavano ad ottobre, ma l’innalzamento delle polveri sottili, quest’anno, ha cambiato le carte in tavola.

Ad esempio, se si supererà il livello rosso, il blocco sarà esteso anche agli Euro 5.

Limitazioni al riscaldamento e il divieto a bruciare erba, razionamento in anticipo in 947 comuni

Sempre in Piemonte, dovrebbero scattare anche le limitazioni al riscaldamento e il divieto a bruciare erba, rami e legname, usare stufe e camini a legna che non rispettino la classe 5 stelle. Si parla anche di ben 947 comuni dove bisogna abbassare il calorifero a 18 gradi. In questo caso il motivo è legato a questioni ambientali, ma da fine mese, quando i razionamenti scatteranno in tutta Italia, alla questione ambientale si legherà anche quella economica. Da ottobre, infatti, il riscaldamento si dovrà abbassare di un grado a causa del piano razionamento gas. Per le famiglie, ci sarà anche il piano contro il caro della luce. In questo caso bisognerà evitare di usare più elettrodomestici insieme per non incappare in multe salate. All’orizzonte abbiamo, insomma, un inverno di austerity.